L’Umbria è l’unica regione in cui il reddito delle persone fisiche è in dimunzione. L’amara sentenza arriva dal Dipartimento delle Finanze, che ha pubblicato i numeri delle dichiarazioni dei redditi 2022, riferite al 2021 e che rivelano come rispetto all’anno orribile della pandemia, il Cuore Verde sia l’unica realtà in cui si registra un segno meno. Gli oltre 645mila contribuenti infatti, hanno dichiarato una media di 20.810 euro lordi, con l’Umbria che si conferma la penultima regione del Centro Italia: fanno meglio tutte (Toscana, Lazio, Marche ed Emilia), tranne l’Abruzzo, dove la media è di 19.370. Il dato che colpisce è quello del confronto 20212020: al netto dell’inflazione, infatti, il calo è dello 0,2 per cento mentre tutte le altre regioni fanno registrare un segno più compreso tra il 2 e il 3,5 per cento. Nel dettaglio poi a Perugia la diminuzione è di oltre mezzo punto percentuale (-0,6), a terni ancor di più (0,7) mentre a Foligmno addirittura il reddito complessivo al netto dell’inflazione fa registrare un meno 1,6 per cento. "Un vero e proprio tracollo, un dato che purtroppo dimostra come il nodo salari e pensioni sia la vera emergenza di questa regione - afferma Maria Rita Paggio, segretaria generale della Cgil Umbria - Un’emergenza che chiama a responsabilità prima di tutto gli imprenditori e le rappresentanze datoriali dell’Umbria, ma anche i livelli istituzionali, chiamati a mettere in campo politiche e interventi (pensiamo ad esempio al sistema degli appalti) che invertano questa tendenza pericolosa, che vede la nostra regione allontanarsi sempre di più dai territori più dinamici del Paese. Da parte nostra - conclude Paggio - abbiamo già lanciato insieme a Cisl e Uil, sia a livello nazionale che nella nostra regione, una grande campagna di mobilitazione per il mese di maggio, che vede al centro proprio il tema del rilancio di salari e pensioni".
CronacaRedditi-choc: Umbria unica regione in cui calano. "Un tracollo"