"Lo denunciamo da mesi, perché ogni giorno esce una notizia di cronaca relativa a questi percettori di reddito di cittadinanza quando sono spacciatori, mafiosi: il problema eè innanzitutto che il principio del reddito di cittadinanza così configurato era sbagliato perché uno Stato giusto non mette sullo stesso piano dell’assistenza chi può lavorare e chi no. Non e’ normale uno Stato che dà 780 euro ad un energumeno palestrato di 35 anni che fa vacanze costose, champagne, uscite in barca e resort in Umbria da 250 euro a notte e che potrebbe andare a lavorare come faceva Willy che lavorava fino a tardi in una cucina, perché anche lui veniva da una famiglia che non aveva grandi possibilità. E’ lo stesso Stato che dà 280 euro ad un invalido civile totale. "Non sono stati fatti i controlli incrociando i dati" . Le considerazioni fatte ieri dal leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in merito al reddito di cittadinanza che – secondo gli inquirenti – veniva percepito in modo indebito dai nuclei familiari dei fratelli Gabriele e Marco Bianchi, di Francesco Belleggia e Mario Pincarelli accusati dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte, sono di carattere generale. Ma riaccendono i riflettori su una misura che fa molto discutere. Anche in Umbria.
Da quando è stata messa in campo la misura del Governo, sono una trentina nella nostra regione le denunce effettuate nei confronti di chi percepiva il Rdc senza averne diritto: 11 ne aveva scovati la Finanza, altri via via sono stati scoperti da altre forze di polizia nell’ambito di indagini che a volte interessavano ambiti diversi da quelli finanziari. Numeri probabilmente non elevati, ma che testimoniano comunque un ‘sottobosco’ che se analizzato a fondo potrebbe rivelare scenari ben diversi. L’Inps rivela intanto che al 15 settembre le domande totali presentate dagli umbri per il reddito di cittadinanza sono state 23.773, ma di queste ne sono state accolte il 63 per cento circa. In pratica una su tre viene respinta o cancellata al momento. Quelle accettate al momento sono infatti 15mila, mentre quasi duemila (1.811) sono già decadute. Attualmente l’Inps, sempre per ciò che riguarda la nostra regione, ne sta elaborando 1.378, mentre 7.366 sono state respinte al mittente o messe proprio in archivio.
Michele Nucci