Durante la cerimonia di accensione dell’Albero di Gubbio ha richiamato di nuovo lo ’spirito francescano’, che l’ha guidata in campagna elettorale. Ma ora a Stefania Proietti, neo-presidente della Regione, serve di più. Perché quella che inizia è la settimana decisiva per la composizione della nuova Giunta che dovrà guidare l’Umbria nei prossimi cinque anni.
Un puzzle non facile, anche perché lo sbarramento dei cinque assessori limita e non di poco le possibilità di scelta e di equilibri tra le forze politiche che hanno sostenuto il Campo larghissimo del centrosinistra consentendo a Proietti di vincere alla grande sbaragliando la coalizione che sosteneva Donatella Tesei. La presidente su una cosa ha le idee molto chiare: nessun compromesso. "Ascolto tutte le proposte – avrebbe chiarito agli alleati – ma alla fine decido io. E voglio profili di massima competenza".
Il primo nodo è quello della sanità: in campagna elettorale Proietti ha cavalcato l’annullamento di tutte le liste d’attesa con un piano straordinario che prevede non solo rinforzi negli organici di medici e infermieri ma anche l’azzeramento dei vertici delle Aziende sanitarie. "Sulle quali – ha spiegato – stiamo facendo un’analisi completa per capire come stanno davvero le cose". Lo scomodo incarico di assessore alla sanità potrebbe essere assegnato a Tommaso Bori, segretario regionale del Pd ma anche medico. Per il resto lo schema sembra disegnato: due assessori al Partito Democratico, uno ciascuno ad Alleanza Verdi Sinistra, Umbria Domani e 5 Stelle, ovvero le forze principali che hanno spinto Proietti a Palazzo Donini. Le consultazioni sono ormai concluse, arriva la settimana della verità per conoscere il governo della Regione.