Ha cercato una mattina di relax nella sua Assisi, assistendo al Concerto di Natale nella Basilica di San Francesco. Ma per Stefania Proietti, neo presidente della Regione, non sono di sicuro giorni di pace: la nuova Giunta che dovrà governare l’Umbria nei prossimi cinque anni stenta a nascere e il nodo è sempre quello della sanità, tema centrale e portante dell’intera campagna elettorale. La presidente ha espresso agli alleati la volontà di tenersi la delega proprio sulla sanità, che sembrava destinata al segretario Pd Tommaso Bori. E questa mossa non ha certo contribuito a rasserenare il clima nel centrosinistra. Tanto che ieri è di nuovo slittata la riunione di coalizione che avrebbe dovuto fare chiarezza: sarebbe stata la stessa Proietti a chiedere il rinvio, mantenendo così la situazione in stallo.
La presidente, in sostanza, ha chiesto una pausa di riflessione durante il fine settimana, sottolineando la necessità di un dialogo costruttivo per superare le divisioni. "Lavorerò a una proposta che tenga conto delle istanze di tutti", ha fatto sapere la governatrice, cercando di rassicurare le forze politiche.
Ma i tempi stringono. L’intenzione della presidente sarebbe quella di spacchettare altre deleghe, tenendo per sè la sanità. Mossa che non piace al Pd: i Dem non mollano e sono pronti a chiedere tre assessori (su cinque) se la salute rimarrà in mano alla governatrice. Così rimarrebbe fuori dalla giunta almeno una forza politica tra 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra e Umbria Domani, ovvero la lista della stessa presidente. Ormai siamo al puzzle e il mosaico sembra tutt’altro che facile da comporre. Ieri Proietti ha detto solo poche parole entrando nella Basilica di Assisi: "Stiamo dialogando con tutte le forze politiche", ha spiegato. Lasciando intendere che la Giunta sarà ufficialmente presentata entro il 19 dicembre, giorno della prima riunione del Consiglio regionale per l’avvio della nuova legislatura. Poi la presidente ha deviato sul tema dell’evento di Assisi: "La pace è possibile, – ha spiegato – la pace è necessaria e noi possiamo farci strumento di pace. Non solo Assisi è strumento di pace, tutta l’Umbria davvero può farsi messaggio e regione della pace". Quella pace nella coalizione che a questo punto servirà anche per costruire il nuovo governo regionale.