
Ecco le proposte dell’amministrazione . La sindaca Ferdinandi: "Riprogettazione del verde. rivoluzione dehors, il Corso sarà ripavimentato".
"Teniamoci stretti che c’è vento forte": così la sindaca Vittoria Ferdinandi, citando una poesia di Catalano, ha risposto all’appello di Confcommercio. Consapevole del fatto che il vento in questo momento per il commercio, soprattutto di prossimità è un vento molto forte che piega i rami ed in alcuni casi li spezza, la prima cittadina ha rassicurato che il tema del centro storico, della sopravvivenza e del rilancio delle attività commerciali rappresenta per l’Amministrazione una preoccupazione quotidiana e costante che va inserita dentro una cornice molto ampia ossia la desertificazione dei centri storici.
"Per superarla occorre stare tutti uniti per mettere in campo politiche sinergiche. In quest’ottica la sindaca ha preannunciato l’intenzione, nell’ambito della prossima riunione di Anci nazionale il 17 aprile, di voler portare all’attenzione del ministro Fitto, quale priorità dei Capoluoghi di regione il problema della desertificazione dei centri storici, chiedendo al Governo che vengano ristanziati i fondi per il sostegno alla residenzialità. In particolare - sottolinea Ferdinandi - quella dedicata alle fasce più giovani, ossia quelle che favoriscono la vivacità dell’economia, garantendo anche la sopravvivenza del piccolo commercio: infatti il tessuto del commercio di prossimità deve essere nutrito in primo luogo da chi il centro storico lo vive. Altro punto nevralgico è quello dell’accessibilità dell’acropoli che – ha detto la sindaca – va ripensata. Dall’insediamento della nuova Amministrazione è stato subito effettuato un complesso lavoro di ricognizione che ci mette di fronte al fatto che così come è pensato il sistema non si può andare avanti”, a causa della presenza di alcune anomalie, tra cui il numero eccessivo di permessi e l’assenza di telecamere in uscita, temi che favoriscono la “sosta selvaggia”".
Ma il centro storico è indissolubilmente legato anche al tema del decoro. Per la sindaca va ricostruita una nuova “narrazione dell’acropoli“, una nuova identità che deve essere prima di tutto attrattiva: "Stiamo lavorando perché ci piacerebbe moltissimo lasciare alla fine di questi cinque anni di mandato un Corso Vannucci diverso, intervenendo ad esempio sulla ripavimentazione. Vorremmo cioè un Corso Vannucci che sia davvero un’immagine di impatto e di bellezza grande. Il simbolo di un’Acropoli che torni a puntare sulla qualità, sul design urbano, sulla bellezza e sulla cultura". La “rivoluzione“ estetica del centro riguarderà, tra le altre cose, i dehors, argomento su cui verrà avviato un dialogo con commercianti e soprintendenza al fine di strutturare un progetto di qualità e di bellezza, ma soprattutto la riprogettazione del verde del centro storico sull’esempio, virtuoso, di altre realtà italiane tra cui Ferdinandi ha citato Catania, per trasformare il centro di Perugia nel cuore verde della regione. Novità anche per palazzo Penna, che sarà valorizzato come fulcro delle arti contemporanee e autentico volano dell’acropoli, a patto di offrire, come si è cominciato a fare, eventi di qualità.
Silvia Angelici