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Il Caffè letterario della Biblioteca
Dopo cinque anni di chiusura, il Comune si prepara a riaprire il “Caffè letterario“ della Biblioteca di Palazzo Mauri, con la formula della gestione condivisa con un ente del terzo settore sul modello dello Spazio Gerra del Comune di Reggio Emilia. A stabilirlo è la giunta comunale con apposita delibera che illustra il nuovo progetto, partito proprio dalle esigenze degli utenti. Negli incontri partecipativi, che nei mesi scorsi hanno visto la presenza di molti cittadini, specialmente giovani, una delle esigenze che si sono manifestate è stata la riapertura del servizio bar-caffè, considerato punto di incontro e spazio di relazione e socializzazione. "La precedente esperienza, terminata nel 2020, che si sostanziava in una concessione dei servizi sul modello del codice dei contratti, ha mostrato diverse criticità ed ha indotto gli uffici a ragionare sulla necessità di cambiare modello di gestione. Inoltre non è pervenuta agli atti alcuna manifestazione di interesse avente ad oggetto la concessione del bar da parte di un operatore economico. Quindi, al fine di valorizzare il cortile interno di palazzo Mauri, con l’attivazione di nuovi servizi ed attività come lo spazio caffè, oltre a garantire maggiori orari di apertura, specialmente di sera e nei giorni festivi, si ritiene opportuno il coinvolgimento dei cittadini attivi e degli enti del terzo settore, attivando percorsi di amministrazione condivisa", sottolinea il Comune. L’ente è pronto ad emanare un avviso per l’individuazione di un soggetto del terzo settore con il quale co-progettare gli eventi culturali e di animazione sociale e ricreativa da realizzarsi nel cortile interno di Palazzo Mauri. La gestione dello spazio caffè viene considerato non come servizio a se stante ma come servizio accessorio e aggiuntivo rispetto ai servizi culturali e di animazione sociale. In una prima fase di start up (i primi due anni dall’attivazione) per aumentare l’attrattività del servizio al gestore non verrà richiesto un canone d’affitto, ma dovrà comunque farsi carico delle spese di gestione del caffè come il rimborso delle spese idriche, di illuminazione e riscaldamento in quota parte stimate in 140 euro mensili e di quelle relative al consumo dell’energia elettrica delle attrezzature (stimatin circa 250 euro mensili). Il Comune sosterrà economicamente anche le attività co-progettate mettendo a disposizione del gestore l’importo massimo di 10mila euro l’anno.