Il 2025 si è aperto con l’annunciata volontà da parte del Governo di una revisione del taglio dei “tribunalini“ avvenuto con la riforma del 2012 che, all’insegna di una maggiore efficienza, aveva chiuso diverse sedi giurisdizionali minori, tra cui quella di Città di Castello. Qui, come altrove, la chiusura della sede distaccata ha creato notevoli disagi e da più parti viene sollecitata da tempo una valutazione sul caso. Già negli anni passati il sindaco aveva preso posizione impegnandosi a fare quanto possibile. In Umbria vennero soppresse le sezioni distaccate di Orvieto, Assisi, Città di Castello, Foligno, Gubbio e Todi. Ora a chiedere alla Giunta un nuovo impegno per la riapertura è la mozione presentata da Valerio Mancini (Lega).
"La soppressione degli uffici giudiziari di prossimità (tanto dei piccoli tribunali quanto delle sezioni distaccate) ha fortemente penalizzato cittadini e imprese, sempre più in difficoltà per l’accesso ai servizi della giustizia, sia per questioni prettamente geografiche, sia in termini di produttività", scrive Mancini nelle premesse del suo documento. La tesi che sostiene l’esponente dell’opposizione consiliare è quella della possibile riattivazione della sezione distaccata di Città di Castello, come già approvato dal Consiglio regionale nell’ottobre 2023, con voto unanime: "Ora però serve l’impegno della Giunta comunale a sostenere a tutti i livelli istituzionali la riattivazione della sede distaccata del tribunale tifernate".
Il documento dell’esponente della Lega finirà al vaglio del prossimo Consiglio comunale dove già nel 2023, su sollecitazione di altri gruppi, era emersa la volontà di sostenere l’azione di riapertura. "Faremo la battaglia per la riapertura della sede distaccata" aveva detto il primo cittadino Luca Secondi nel 2023 ricordando che il Comune si era fatto carico di tenere aperta la sede del giudice di pace, non solo attraverso la concessione dei locali.
"La scelta di andare a intervenire sul nostro territorio, quindi, non impatterebbe in maniera eccessivamente onerosa", aveva detto un anno e mezzo fa il sindaco Secondi in risposta alle interrogazioni presentate da Gionata Gatticchi e Maria Grazia Giorgi (Partito democratico) e da Andrea Lignani Marchesani (Castello Civica).