REDAZIONE UMBRIA

Riconoscimento a Claudio Cerasa. Nel ricordo di Ariodante Picuti

Il premio giornalistico nazionale “Dodici giornali sottobraccio“ consegnato al direttore de “Il Foglio“

Il premio giornalistico nazionale “Dodici giornali sottobraccio“ consegnato al direttore de “Il Foglio“

Il premio giornalistico nazionale “Dodici giornali sottobraccio“ consegnato al direttore de “Il Foglio“

"Viviamo in un mondo di bolle e mai come oggi serve la contaminazione e il coraggio di prendere posizione". Questo l’invito di Claudio Cerasa, direttore del Foglio, che ieri ha ricevuto il premio giornalistico nazionale ‘Dodici giornali sottobraccio’ che l’Ente Giostra della Quintana e la famiglia hanno voluto dedicare ad Ariodante Picuti, giornalista, storico presidente dell’Ente Giostra, politico e fine intellettuale. Alla cerimonia di consegna il presidente di Giuria, Roberto Conticelli, e il presidente dell’Ente Giostra, Domenico Metelli, oltre ai figli di Picuti.

"C’è un legame inscindibile tra Picuti e la città - ha sottolineato Conticelli - ma anche del territorio, del quale Picuti è stato punto di riferimento". "Ariodante ci manca per tutto quello che ha fatto, la Quintana è stata una sua figlia", ha detto Metelli. Giovanni Picuti, il figlio di Ariodante, ha evidenziato il legame del padre per il Foglio. E Cerasa ha tracciato la sua visione di giornalismo: "Questo Premio ha come caratteristica la contaminazione - ha detto - un fattore essenziale perché è proprio quello che dovrebbe essere il giornalismo e l’opinione pubblica.

Viviamo in un mondo di bolle e la contaminazione è fondamentale perché ci permette di confrontarci e mette in discussione le certezze dogmatiche".

E partendo dalle lettere della parola Foligno, il direttore Cerasa ha ricordato come il giornalismo debba essere "frastuono da produrre all’interno dell’opinione pubblica; onestà per avere il coraggio di rivolgersi ai lettori non mentendo, non dicendo ‘ti stiamo raccontando la verità’ perché la verità non esiste ma esistono dei punti di vista. E poi generazione di futuro, perché se i ragazzi non si appassionano ai giornali la colpa è di chi non riesce ad essere abbastanza attrattivo".

"L di libertà è prendere sempre posizione a favore della libertà – così ancora il dirttore del Foglio – . I di identità e avere il coraggio di mettere insieme idee forti, network perché le bolle sono pericolose e O di ossigeno, perché Calamandrei diceva che la libertà era come l’aria".