
L’ospedale Santa Maria di Terni
Riconosciuto il diritto alla mensa per 700 lavoratori dell’ospedale di Terni, previsto rimborso di 1,9 milioni di euro per gli ultimi 5 anni. La situazione si è sbloccata grazie a un accordo tra le parti. Il gruppo aziendale della Uil Fpl all’ospedale “Santa Maria“ di Terni, già da qualche anno, e precisamente dal 2020, ha incoraggiato i dipendenti a richiedere una diversa modalità di fruizione del servizio mensa bloccando la prescrizione del diritto e aprendo di fatto la vertenza, secondo quanto disciplinato dai vari contratti nazionali che si sono succeduti nel tempo e della giurisprudenza corrente.
"Una mobilitazione che ha ottenuto, dopo anni di trattativa con la direzione aziendale, una sentenza e due accordi extragiudiziali del tribunale di Terni, il riconoscimento del diritto alla mensa per tutti i lavoratori che ruotano su tre turni e tutti quelli che fanno sette ore e dodici minuti, un ampliamento orario del servizio mensa, dalle 12 alle 15, e il rimborso totale di quanto dovuto ai lavoratori per gli ultimi cinque anni (costo previsto 1,9 ml di euro, lavoratori interessati più di 700)", spiega il sindacato. I lavoratori che, su consiglio della Uil Fpl, avevano presentato ricorso negli anni dal 2020 al 2023 ovviamente otterranno un rimborso ben maggiore.
"Questo risultato oltre ad essere l’ennesimo successo (vertenza vestizione, vertenza diritto alla mensa) per il sindacato e per i dipendenti – scrive il sindacato – rappresenta la realizzazione di un’altra buona prassi aziendale. Ci preme, inoltre evidenziare come un miglior clima aziendale, facilitato dai servizi a tutti gli operatori, si declini in migliori prestazioni agli utenti, la parte più debole di questa catena, quella che più di tutti ci preme tutelare, perché loro sono il fine ultimo della missione dei lavoratori degli ospedali e in particolare del nostro ospedale ternano. Resta in noi la speranza di poter un giorno molto prossimo vedere cancellato il termine "azienda", perché queste sono le officine dove medici, infermieri e operatori della salute riparano il corpo umano, non luoghi dove si possa produrre un utile lucrando sulla salute dei cittadini, o realtà nelle quali la missione della dirigenza possa essere il taglio dei costi".
Una vertenza quella sul diritto alla mensa che rende giustizia ai lavoratori di un settore che dopo la pandemia continua ad affrontare comunque difficoltà in tutta Italia.