REDAZIONE UMBRIA

"Ricostruzione, passi avanti". Le rassicurazioni del ministro. Umbertide sarà nel Cratere

La vicesindaco Mierla ha incontrato Musumeci: "Gli interventi per le zone colpite dal sisma nel 2023 verranno inseriti nella Finanziaria 2025". Servono 400 milioni.

L’incontro con il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci

L’incontro con il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci

"Un’altra pietra a fondamento della ricostruzione è stata posta anche oggi". Parola di Annalisa Mierla vicesindaco umbertidese con delega alla ricostruzione post terremoto, dopo l’incontro avvenuto domenica scorsa a Perugia con il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci. Un incontro importante che pianta un paletto importante: "Il Ministro – assicura Mierla – ha confermato il posizionamento delle zone colpite dal sisma del 9 marzo 2023 nell’ambito del Cratere 2016, provvedimento che si completerà con la fase di ricostruzione". Un tavolo a più voci quello attorno al Ministro, al quale hanno partecipato la presidente della Regione Donatella Tesei, il sottosegretario Emanuele Prisco ed il Presidente del Comitato rinascita 9 Marzo, Paolo Arcelli insieme a una delegazione di aderenti. "Si conferma così – rimarca la vicesindaco – l’impegno di portare in Finanziaria 2025, nel momento oggi cruciale della sua predisposizione quell’impegno economico che è contenuto nella relazione ricognitiva che il Commissario Guido Castelli ha già consegnato al ministro Musumeci, almeno per quanto riguarda l’Umbria".

Da sottolineare che l’esito delle ricognizioni calcola danni attorno ai 40 milioni di euro per la ricostruzione pubblica e di circa 400 milioni per quella privata. Il Comitato, che ha comunque consegnato a Musumeci una propria relazione tecnica, ha espresso soddisfazione per l’incontro, rimarcando però la necessità di seguire passo passo la stesura della prossima finanziaria "che è per noi – dice il presidente Arcelli – l’obiettivo primario". E ancora: "Le dichiarazioni del ministro – dice il Comitato – riconducono a un unico quadro legislativo certo la soluzione del problema, al fine di ottenere una copertura finanziaria per la ricostruzione su un fabbisogno quantificato in circa 400 milioni da spalmare su un arco temporale a lungo termine. Questa copertura dovrà essere inserita, lo ribadiamo con forza, nella finanziaria di quest’anno per permettere l’inizio della ricostruzione a cominciare dalla fase progettuale. Sarebbe infatti un delitto perdere un altro anno, dal momento che gli uffici comunali e l’ufficio Speciale Regionale sono già pronti ad elaborare le documentazioni necessarie all’attivazione dei contributi".

Pa.Ip.