Rifiuti, la polemica dell’estate: "Troppo facile fare gli ecologisti con le discariche degli altri..."

La provocazione del consigliere della Lega: "Non si può più fare a meno del termovalorizzatore". Replica dei Cinquestelle: "Mancini ha avallato l’ampliamento dei siti nel 2022. Dovrebbe tacere". .

Rifiuti, la polemica dell’estate: "Troppo facile fare gli ecologisti con le discariche degli altri..."

Mancini: «L’Umbria produce ogni anno 450mila tonnellate di rifiuti urbani, più quelli speciali del sistema produttivo e industriale»

Sui rifiuti si litiga anche a Ferragosto. E si continuerà fino alle elezioni. Ieri il "polverone" lo ha alzato il consigliere regionale della Lega, Valerio Mancini, al quale ha replicato a stretto giro il Movimento 5 Stelle. "Si fa presto a fare gli ecologisti e gli ambientalisti con le discariche degli altri – afferma Mancini –. Gli amministratori dei Comuni che rifiutano per principio di ospitare un impianto di termovalorizzazione si facciano allora carico della presenza e della gestione trentennale di una discarica, una situazione che alcune realtà, come Città di Castello, Orvieto e Magione vivono da anni".

"Da presidente della Seconda commissione, che ha approvato il vigente Piano rifiuti, e da cittadino dell’Alto Tevere, mi ritengo direttamente coinvolto in quella che non è soltanto una ‘polemica estiva. I numeri non lasciano spazio a interpretazioni. L’Umbria produce ogni anno 450mila tonnellate di rifiuti urbani a cui si aggiungono i rifiuti speciali del sistema produttivo e industriale. La raccolta differenziata vale 300mila tonnellate, dopo i vari procedimenti di lavorazione il 20% di essa (circa 60 mila tonnellate) non recuperabili, finiscono comunque in discarica. Restano dunque fuori dalla filiera circa 200 mila tonnellate, che dal 2035 non potranno più essere conferite nei siti di stoccaggio perché le più recenti normative europee impongono che non più del 10% dei rifiuti prodotti totali possa essere destinato alle discariche. La relazione generale del Piano rifiuti fornisce una rappresentazione chiara delle soluzioni proposte. L’Umbria invia in discarica il 32% dei propri rifiuti, nonostante il grande sforzo di cittadini e imprese, gravati da una Tari sempre crescente. Solo un impianto a recupero di energia può assicurare autonomia ed indipendenza alla regione e allineare le tariffe del servizio alle migliori performance delle regioni del nord".

"L’unica cosa che è riuscito a fare il consigliere regionale Mancini da presidente della Seconda commissione – replica il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca – è aver avallato e giustificato l’ennesimo ampliamento delle discariche umbre per un milione di metri cubi già nel 2022, tra cui anche la discarica di Belladanza situata nel comune da cui proviene. Ampliamento che grazie al nuovo Piano regionale dei rifiuti che lo stesso Mancini ha votato dovrà essere ulteriormente potenziato non più tardi del 2029 a discapito degli stessi suoi cittadini. Dovrebbe essere lui stesso ad indicare dove vuole fare l’ennesima discarica per gestire le 40 mila tonnellate di scorie e ceneri pericolose che si produrranno a valle dell’incenerimento. Fcciamo notare al consigliere Mancini, se ancora non se ne fosse accorto, - conclude De Luca - che Auri ha disatteso lo stesso Piano regionale dei rifiuti posticipando l’entrata in funzione dell’inceneritore".