Rifiuti più cari, aumentano i costi. In media spesi 371 euro in un anno. Differenziata, superato il 65%

Rapporto 2024 dell’Osservatorio prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, luci ed ombre nella gestione. Spiccano le differenze fra i singoli capoluoghi: 319 euro a Terni, 424 euro a Perugia. .

Rifiuti più cari, aumentano i costi. In media spesi 371 euro in un anno. Differenziata, superato il 65%

La raccolta differenziata funziona

Aumenta del 5,5% rispetto al 2023 la spesa sostenuta da una famiglia umbra per la tariffa dei rifiuti: in media nel 2024 è infatti di 371 euro rispetto ai 352 dello scorso anno. E’ quanto stima CittadinanzAttiva, che ha calcolato le tariffe su tutte e 20 le regioni italiane. Spiccano le differenze fra i singoli capoluoghi: 319 euro a Terni, 424 euro a Perugia, dove l’aumento è stato ben dell’8,9%. A livello nazionale la spesa si attesta sui 329, con un aumento del 2,6% rispetto all’anno precedente. Proprio in questi giorni stanno arrivando le bollette nelle case dei perugini con gli aumenti: ben 85mila le utenze coinvolte a cui vanno aggiunte circa 40mil attività economiche. Per tutti stanno arrivando i conguagli che la Giunta Romizi non aveva spedito lo scorso maggio, proprio a ridosso delle elezioni. Rispetto alla raccolta differenziata 8il dato è del 2022), seppur con dieci anni di ritardo rispetto a quanto previsto dalla normativa europea, si è superato l’obiettivo del 65% di rifiuti differenziati a livello nazionale. Anche in Umbria superato lo stesso obiettivo: è del 67,9%, con poca disparità fra i singoli capoluoghi, visto che si va dal 71,5% a Perugia al 73,6% a Terni. Come detto sono i dati che emergono dal Rapporto 2024 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, disponibile sul sito web www.cittadinanzattiva.it. L’indagine ha interessato le tariffe rifiuti applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2024, e ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. I costi rilevati sono comprensivi di Iva (ove applicata) e di addizionali provinciali. L’Umbria tra l’altro risulta una delle regioni dove la tariffa sulla spazzatura è aumentata di più: quel più 5m5 per cento infatti è superato dalla Valle d’Aosta (dove l’incremento è stato addirittura del 20 per cento), le Marche (più 5,7 per cento) e la Basilicata: qui la tariffa da un anno all’altro è cresciuta di 6,3 punti percentuali. Poi ci sono le singole città; né Perugia né terni sono tra le città più costose, ma il capoluogo regionale con il suo più 7,9 è addirittura la decima città italiana su 104 prese in considerazione, dove la bolletta è aumentata di più.