REDAZIONE UMBRIA

Rifiuti, retromarcia Auri. Vincono i sindaci di sinistra. Stop al termovalorizzatore

Sospeso l’avviso pubblico: niente concessionario per realizzare l’impianto

Rifiuti, retromarcia Auri. Vincono i sindaci di sinistra. Stop al termovalorizzatore

Il sindaco di Spoleto Andrea Sisti è. il presidente dell’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico (Auri)

La convocazione era partita martedì e l’ordine del giorno era chiarissimo: sospensione dell’avviso pubblico per la sollecitazione di proposte a iniziativa privata, relativamente al Piano regionale dei rifiuti. In pratica il Consiglio direttivo dell’Auri (Autorità Umbria rifiuti) ieri è stato chiamato a decidere lo stop della procedura sulla realizzazione del termovalorizzatore, tema che ha diviso fortemente gli schieramenti in campagna elettorale. La convocazione interessava i sindaci dei Comuni che fanno parte del Consiglio: Spoleto, Orvieto, Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, Marsciano, Magione e Stroncone. E ieri alle 16 primi cittadini e assessori delegati (era assente Foligno, la cui Giunta è di centrodestra) si sono ritrovati a discutere fino alla votazione finale che è stata di 5 voti favorevoli alla sospensione dell’avviso e 3 contrari. Ergo, prevale la volontà dei sindaci di centrosinistra (il voto favorevole è stato quello di Spoleto, Città di Castello, Magione, Marsciano e Perugia e quello contrario di Orvieto, Terni e Stroncone) e la procedura si ferma. La mossa arriva all’indomani dell’elezione di Stefania Proietti, che si è detta contraria al termovalorizzatore e quindi assume un significato ancora più forte nonostante, dopo le elezioni amministrative di giugno, si era capito che per l’impianto che brucia i rifiuti la partita si sarebbe complicata. Immediate e critiche le reazioni proprio del centrodestra. "La sospensione – spiega l’Auri - è stata deliberata a seguito delle valutazioni contenute in una relazione del Responsabile del procedimento che ha delineato profili di criticità riguardanti l’esigenza di operare in un contesto tecnico giuridico stabile e adatto ad una corretta sollecitazione del mercato così come disciplinata nel Piano Regionale dei Rifiuti. La sospensione – conclude Auri - non pregiudica la riattivazione del procedimento in una fase successiva, riattivazione che potrà essere deliberata una volta definiti gli aspetti critici che attualmente caratterizzano il procedimento".