Rinascita del Ranghiasci. L’impegno della Provincia

Gubbio, l’Ente vigilerà sui futuri progetti che riguarderanno il Parco. Confronto con i cittadini voluto dal Comune sulla riqualificazione dell’area.

Rinascita del Ranghiasci. L’impegno della Provincia

L’incontro “Insieme per la Rinascita di Parco Ranghiasci”

Aprire un confronto con la cittadinanza per arrivare a una soluzione di rinascita per Parco Ranghiasci a Gubbio. Questa è stata la scelta dell’amministrazione comunale di Gubbio che ha voluto l’incontro "Insieme per la Rinascita di Parco Ranghiasci" al quale hanno partecipato Sindaco e assessori del comune, insieme alla rappresentante della Provincia di Perugia, Ente che condivide con il comune di Gubbio la proprietà del Parco. Lo spazio verde in questione, incastonato tra centro storico e monte Ingino, risale alla metà dell’Ottocento e si estende per oltre un ettaro e mezzo. Attualmente è previsto un progetto di riqualificazione della zona, ma l’amministrazione ha specificato che l’incontro è stato solo un momento di condivisione con la cittadinanza, e che a breve sarà presentato un progetto fattivo. La consigliera provinciale ha ricordato, nel suo intervento, che la Provincia ha acquistato il 50% del Parco Raghisci-Brancaleoni 30 anni fa. "Da allora – ha continuato - Provincia e Comune hanno investito su questo patrimonio, che è costituito da una significativa area boschiva e da manufatti di pregio sui quali si dovrà intervenire con un progetto mirato. Voglio ricordare che la Presidente della Provincia ha sottoscritto con il comune di Gubbio un protocollo di intesa, nel dicembre 2023 e ha deliberato di avviare un intervento per 213 mila euro, finanziati al 50% tra Comune di Gubbio e Provincia, sulla base di un progetto di massima che la precedente amministrazione ha presentato per la manutenzione straordinaria sul Villino (161 mila euro) e le aree esterne (52 mila euro). Dovrà, ora, essere condiviso il progetto definitivo e la Provincia sarà attenta sui lavori che dovranno terminare nel dicembre 2025. Questo bene – ha concluso la consigliera provinciale - è un patrimonio artistico culturale e ambientale importante che va restituito alla cittadinanza, garantendo la piena fruibilità, servirà pertanto, un progetto di ampio respiro".

Dal dibattito con la cittadinanza è emersa la necessità di individuare un modello di gestione partecipato attraverso il coinvolgimento delle associazioni e di provvedere alla manutenzione in maniera costante nel tempo.