"Dalle analisi effettuate da Arpa Umbria, soggetto preposto ai controlli che utilizza metodi di campionamento affidabili e certificati, dal 2018 non è mai stata rilevata la presenza di Pfas nell’acqua distribuita ai nostri utenti". Arriva la secca smentita di Umbra Acque all’indagine di Greenpeace che dopo un prelievo su una fontanella pubblica di Perugia aveva registrato valori elevati della molecola valutata come potenziale inquinante. Già l’assessore regionale, Thomas De Luca, aveva precisato che "l’acqua distribuita dai gestori in Umbria rispetta ogni limite di potabilità". E ora c’è anche la società del Servizio idrico della provincia di Perugia a intervenire. Tanto che ieri i tecnici hanno effettuato un campionamento sull’acqua della stessa fontanella dove ha fatto il prelievo Greenpeace "che non hanno rilevato la presenza di Pfas".
Umbra Acque, a proposito, ricorda che "effettua circa 6.500 analisi all’anno sulle acque potabili con il proprio laboratorio certificato Accredia ed è in grado, come ha fatto, di monitorare anche gli inquinanti Pfas per assicurare la massima tutela all’utenza. Greenpeace – continua la società partecipata del Comune - ha effettuato il prelievo in una fontanella pubblica, sulla quale Umbra Acque, esercitando il massimo scrupolo che richiede la salute pubblica, ha provveduto nella giornata di mercoledì, ad effettuare campionamenti sia in quella predetta fontanella sia su altri punti di prelievo dislocati nel territorio gestito. Questi controlli non hanno rilevato la presenza di Pfas". Nella nota si ricorda poi che nel portale www.lacquachebevo.it, promossa da diversi anni dalla Regione dell’Umbria, dall’Arpa, dalle Asl e da Auri, "vengono messi a disposizione dei cittadini i risultati dei controlli regolarmente effettuati, sia da parte della nostra società che delle Asl, relativi alla composizione delle acque potabili erogate in Umbria, nelle case e nelle fontanelle pubbliche".
Infine, oltre ai controlli già indicati, la Società "sta realizzando per tutto il territorio servito, i Piani di Sicurezza dell’Acqua secondo i criteri dell’Unione Europea e, ad oggi, è già in fase di avanzata esecuzione rispetto la scadenza di legge prevista per il 2029. Ciò consente di incrementare ulteriormente la sicurezza e la qualità dell’acqua mediante azioni mirate. Quindi – conclude Umbra Acque - nessuna preoccupazione, anzi l’auspicio che in Umbria possa continuare a crescere il consumo dell’acqua del rubinetto nelle case e delle fontanelle pubbliche a beneficio anche della sostenibilità ambientale grazie alla riduzione del consumo della plastica".