CRISTINA CRISCI
Cronaca

Riti satanici nel cimitero di campagna, le celle telefoniche smascherano gli autori della “messa nera”

Denunciati in tre (in concorso) per invasione di terreni di uso pubblico e vilipendio delle tombe. L’inchiesta è partita il primo novembre del 2023 a seguito del ritrovamento dei resti del rituale

Il piccolo cimitero di Cantone, a San Giustino, dove sono rinvenuti resti di riti satanici

Il piccolo cimitero di Cantone, a San Giustino, dove sono rinvenuti resti di riti satanici

San Giustino (Perugia), 11 ottobre 2024 – La vicenda è piuttosto inquietante. Il giorno dopo Halloween dell’anno scorso alcune persone, recandosi nel piccolo e antico cimitero di Cantone, sulle colline del comune di San Giustino, avevano notato i resti di un rito satanico. Candele, croci rovesciate, sassi, immagini sacre, nella cappella del cimitero: elementi che anche ai profani erano sembrati inequivocabili. Parte la segnalazione agli agenti della polizia locale e le prime indagini. In questi giorni gli accertamenti su questo strano caso si sono conclusi e tre persone (di giovane età) sono state denunciate - in concorso tra loro - per reati che vanno dall’invasione di terreni o edifici di uso pubblico a vilipendio delle tombe. Si tratta di persone di nazionalità italiana e residenti in zona. Le attività di indagine inizialmente si muovevano nei confronti di ignoti. Gli agenti, agli ordini del capitano Nicola D’Avenia hanno svolto sin da subito sopralluoghi nel corso dei quali veniva accertato che nel cimitero e più in particolare in una piccola cappella erano stati compiuti riti satanici.

Le candele di cera colorate e consumate dalla fiamma, le croci rovesciate, il vilipendio ad alcune tombe, poi statue di immagino sacre divelte. Le indagini, fin dall’inizio, si rivalavano particolarmente complesse, in primis per il luogo in cui sorge il piccolo cimitero, Cantone, una zona praticamente isolata che conta una decina di residenti, pertanto non vi era alcun testimone oculare della presunta messa nera, tantomeno i sistemi di videosorveglianza, assenti. Trasmessi gli atti in Procura, il personale della Polizia locale di San Giustino chiedeva all’autorità giudiziaria l’emissione di un decreto per poter accedere e analizzare le celle e i tabulati telefonici delle persone che erano transitate in zona nel periodo in cui i fatti erano stati commessi, la fine di ottobre e il primo giorno di novembre 2023. E la risposta è arrivata proprio dai telefoni cellulari che hanno agganciato la cella in cui è compreso anche il cimitero di Cantone. Dalle analisi dei tabulati sono emersi alcuni elementi tali da far dirigere i sospetti attorno a un ristretto numero di persone.

Le indagini hanno preso un’altra piega e a quel punto sono stati ascoltati alcuni testimoni in grado di riferire notizie utili ed elementi precisi. In questi giorni i presunti autori dei fatti hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Con l’avvenuta notifica, gli indagati potranno presentare, anche i loro legali, documenti a sostegno delle proprie tesi difensive.