Rocas, il lucente ritorno alla pittura del più grande gallerista italiano

La mostra di Roberto Casamonti, alias Rocas, celebra la vita attraverso poesie cromatiche che trasmettono vitalità e quiete, in un ritorno alla pittura dopo 43 anni. Un'opera essenziale che invita alla contemplazione.

Rocas, il lucente ritorno alla pittura del più grande gallerista italiano

Rocas, il lucente ritorno alla pittura del più grande gallerista italiano

La celebrazione della vita. Forme minute, quasi microorganiche, intrecci di catene genetiche, richiami a doppia elica sinuosi e ancestrali verso ciò che è insopprimibile e proclama il proprio piacere di esistere. O, ancora, strie astrali, simulacri di stelle, per occhi bene aperti sulla finestra di ogni anima, spiraglio di quel cosmo che, per sua stessa etimologia, è bellezza. E, su ogni cosa, la delicata – o imperiosa – voce del colore. Tutta l’iride appartiene a Rocas, e tutta la storia dell’arte – sottotraccia o esplicita, che è anche storia di una lunga, fedelissima passione personale – trova spazio nelle sue più recenti opere, che sono poesie cromatiche, atti d’amore per l’esistenza. La mostra che si apre da lunedì 25 marzo (visitabile fino al 30 maggio, al Nun Assisi Relais & Spa negli spazi dell’ex monastero di Santa Caterina, ingresso libero) è più di una ‘personale’. Perché per Roberto Casamonti, faro del collezionismo italiano (fondatore della Galleria Tornabuoni arte di Firenze e del Museo che esalta tesori del Novecento nello scrigno di Palazzo Bartolini Salimbeni), è il capoverso di nuova pagina del suo diario intimo e pubblico, sotto lo pseudonimo di Rocas. E permette di ammirare l’estetica di un nostos, il ritorno all’arte della pittura in prima persona, dopo 43 anni, da parte di un uomo che dell’arte ha fatto la propria vita, conoscendo, collezionando e offrendo all’ammirazione degli intenditori i Grandi del secolo scorso. Ma che ha anche saputo tradurre sulla tela in un proprio linguaggio, che emana una vitalità piena e quieta, ciò che i Maestri insegnano; e ciò che il mondo attorno, sopra e dentro di noi sussurra, in attesa che qualcuno colga quelle parole senza suoni, e le fissi in una forma.

A 84 anni Roberto Casamonti comunica con le sue opere il fascino del creare. E per via di sottrazione, senza alcunché di superfluo, attira il nostro sguardo verso il continuo e misterioso bisbigliare della propria pittura. Come se anche noi – nella continua sinestesia della vita – fossimo in ascolto di un messaggio essenziale. Sul punto di coglierlo. Solo guardando.

ppc