REDAZIONE UMBRIA

Rogo Biondi Recuperi. Tutti e sei gli imputati andranno a processo. In aula dal 6 dicembre

Sono ritenuti responsabili, tra l’altro, di aver allestito attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti non pericolosi e aver compiuto violazioni alle norme antincendio.

Rogo Biondi Recuperi. Tutti e sei gli imputati andranno a processo. In aula dal 6 dicembre

Andranno a processo i sei imputati per l’incendio alla Biondi Recuperi di Ponte San Giovanni. Il gup di Perugia, Margherita Amodeo, ha disposto, ieri, il rinvio a giudizio per Daniel Mazzotti, legale rappresentante dell’azienda di recupero, il responsabile tecnico Bruno Biondi, Silvio Pascolini e Paolo Amedei, soci della Biondi Recuperi, i dipendenti Cristian Rastelli, Mirco Migliorelli. Il processo si aprirà il 6 dicembre.

Gli imputati sono ritenuti responsabili, a vario titolo di aver allestito attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti non pericolosi e di aver compiuto violazioni alle norme antincendio, ovvero, per tre di loro di "non avere manutenuto l’impianto antincendio, che difatti non si attivava immediatamente all’inizio dell’evento incendiario, e per aver collocato (un indagato, ndr) il trituratore mobile di rifiuti nei pressi dei cumuli di rifiuti stoccati presso l’impianto di via Bina, mezzo da cui scaturiva l’innesco dell’incendio a causa di un cortocircuito elettrico prodottosi nel caricabatteria del telecomando del predetto macchinario, nonché per colpa specifica consistita nella violazione delle prescrizioni contenute nell’Autorizzazione integrata ambientale".

Nello specifico, in base alle indagini condotte, nell’impianto sarebbero stati gestiti illegalmente 9mila tonnellate di rifiuti non pericolosi con condotte "reiterate" che avrebbero portato a dimostrare "solo dal punto di vista ‘cartolare’, con la predisposizione e l’uso di formulari di identificazione del materiale recanti dati considerati "incompleti o inesatti ovvero falsi", il trattamento degli stessi mentre, secondo l’accusa i rifiuti sarebbero stati direttamente inviati ad altri centri di recupero o destinati illecitamente in discarica. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Nicola di Mario, Francesco Falcinelli, Michele Nannarone, Michele Bromuri, Lidia Braca e Gian Luca Pernazza.

Nel procedimento si sono costituite parte civile l’associazione Cittadinanzattiva, con l’avvocato Sara Pievaioli, il comitato "I Molini di Fortebraccio" e il Coordinamento regionale Umbria Rifiuti Zero, con l’avvocato Valeria Passeri.

L’incendio, da cui partirono le indagini, si verificò il 10 marzo 2019, provocando una densa nube scure che avvolse gran parte della zona, tenendo letteralmente con il fiato sospeso, decine di migliaia di cittadini.