
I danni prodotti dall’incendio
Fine della “zona rossa“. Migliorano lentamente, anche per le piogge abbondanti di questi giorni le condizioni dell’ambiente e dell’aria in particolare, dopo l’incendio alla LucyPlast di Pian D’Assino. Cade infatti la “mini zona rossa“ tracciata dall’ordinanza sindacale che nel raggio di 500 metri dal sito del rogo stabiliva la necessità di tenere chiuse le finestre delle case e sconsigliava l’attività all’aperto dei privati degli esercizi commerciali e quelle ludico - sportive - religiose. Dai primi risultati sulla qualità dell’aria riferibili a metalli pesanti, diossine e idrocarburi policiclici aromatici infatti - si legge nella nuova ordinanza - "emergono valori che non evidenziano criticità". "Per quanto riguarda le analisi relative ai campionamenti effettuati sugli alimenti – continua il documento – esse sono ancora in corso e saranno disponibili all’inizio della prossima settimana". Restano valide però alcune attenzioni, rimarcate dall’ordinanza e relative alla dinamica dell’incendio. Dalla simulazione della dispersione dei fumi operata dall’Arpa infatti si evidenzia "che le aree interessate dalla ricaduta sono quelle più vicine all’incendio in quanto la colonna di fumo si è innalzata a quote elevate (300 - 400 metri) grazie all’alta temperatura e alla relativa calma di vento, permettendo cosi di superare i rilievi al confine con le Marche a nord/est dell’impianto e fino a un raggio di pochi chilometri. Per questo il principio di precauzione impone che in tutto il territorio compreso in un raggio di 5 km dal luogo del rogo permanga una serie di divieti: quello di raccolta e consumo di prodotti alimentari coltivati; di raccolta e consumo di funghi epigei; di pascolo e razzolamento degli animali; il divieto di utilizzo dei foraggi e cereali coltivati all’esterno e destinati agli animali e infine la manutenzione straordinaria degli impianti di ventilazione".
Pa.Ip.