Rudy Guede, nuova misura. Un anno da ’sorvegliato’

Provvedimento del tribunale: non potrà uscire la notte e deve restare a Viterbo. L’ivoriano condannato per il delitto Meredith accusato di violenze dalla ex.

Rudy Guede, nuova misura. Un anno da ’sorvegliato’

Rudy Guede, nuova misura. Un anno da ’sorvegliato’

Un anno da sorvegliato speciale per Rudy Guede. Il 37enne ivoriano, dopo aver scontato 13 anni di carcere in seguito alla condanna per l’omicidio di Meredith Kercher, era stato indagato e raggiunto da un provvedimento di non avvicinamento alla ex fidanzata che lo aveva denunciato per lesioni, maltrattamenti e violenza sessuale. L’ivoriano, per disposizione del Gip, era controllato con il braccialetto elettronico. A due mesi dal provvedimento, scattato lo scorso dicembre, Guede è stato raggiunto dall’ulteriore decisionera decretata dal Tribunale per le misure di prevenzione di Roma. Il provvedimento stabilisce che il 37enne non potrà allontanarsi da Viterbo e non potrà uscire da casa dalle 21.30 alle 6.30.

Guede è tornato in libertà nel giugno 2023, dopo circa 13 anni di reclusione. È l’unico condannato per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese trovata senza vita nella sua abitazione di via della Pergola, a Perugia, la mattina del 2 novembre 2007. La morte, era stato ricostruito, sarebbe risalita alla notte precedente. Guede, rintracciato in Germania una ventina di giorni dopo il delitto, aveva ammesso di essersi trovato con Meredith quella sera, ma di essere stato un testimone impotente della sua uccisione, compiuta, secondo la sua versione, da due giovani con cui la vittima avrebbe litigato mentre lui si trovava in bagno. Una versione a cui il tribunale di Perugia, con lo aveva condannato con rito abbreviato, non aveva dato credito, ritenendolo responsabile del delitto in concorso con ignoti. Definitivamente assolti, dopo un iter di circa dieci anni di cui quasi 4 passati in carcere, Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Amanda era coinquilina di Meredith, Raffaele la frequentava da qualche giorno. La notte del delitto, secondo il loro racconto, l’avevano passata insieme a casa del ragazzo, a poche decine di metri di distanza da via della Pergola. I due erano stati condannati in primo grado, poi assolti. Le sentenze si erano alternate fino alla sentenza definitiva della Cassazione che li aveva assolti quado entrambi erano già liberi. Knox sarà di nuovo in tribunale, ad aprile, per la sola condanna subita, quella di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, da lei accusato del delitto. Condanna per calunnia, già scontata, contro la quale ha fatto ricorso dopo essersi vista riconosciuta la rivendicazione di aver subito delle violazioni ai suoi diritti di difesa nell’interrogatorio che fu cruciale per le indagini.