Che il Lilli sia stato uno dei contenitori più prestigiosi ed evocativi dell’intrattenimento dei perugini nessuno lo mette in dubbio. Anzi, in tanti sperano che l’ex cinema teatro chiuso ormai da quasi vent’anni torni a svolgere una funzione chiave nella vita cittadina. A partire dal candidato a sindaco Massimo Monni. Come si ricorderà, l’esponente del centro-sinistra, aveva incentrato la sua campagna elettorale (foto) proprio sulla necessità di ridare vita all’immobile di Largo Cacciatori delle Alpi. Parole al vento? Forse no, perché sembra che il messaggio sia stato recepito. La proprietà sembra interessata a concedere i locali ai proprietari del Post Modernissimo per attivare un percorso di acquisizione e valorizzazione della struttura. L’operazione dovrebbe partire ad aprile. A bussare alla porte dei proprietari anche un noto imprenditore del settore sportivo, che da tempo ha messo gli occhi su quegli spazi. Prima di questi passaggi, nel 2018, si era fatta avanti anche una banca, con tanto di progetto depositato. Poi non se ne fece più nulla. Intanto le amministrazioni hanno sempre garantito di fare la loro parte per facilitare le trattive e i passaggi burocratici. Perché intendiamoci il Lilli è un contenitore di pregio, che merita di uscire dall’abbandono e dal degrado. Costruito dall’architetto Dino Lilli negli anni ’40, parliamo di 14mila metri cubi in una parte di città d’eccellenza, con potenziali funzioni polivalenti. "Il Lilli in effetti ha una posizione strategica, per logistica e infrastrutture. L’unica area del semicentro – notò un urbanista – a vocazione metropolitana. Nelle immediate vicinanze infrastrutture d’accesso come la stazione Sant’ Anna, tre parcheggi, il bus terminal, le scale mobili. Il tutto a pochi passi dall’acropoli".
Silvia Angelici