CRISTINA CRISCI
Cronaca

Sagemcom, la battaglia continua. Presidio contro i 40 licenziamenti

Operai davanti all’azienda. Silenzio e commozione per la morte del sindacalista Riccardo Coccolini

Il presidio degli operai davanti all’azienda tifernate Sogemcom

Il presidio degli operai davanti all’azienda tifernate Sogemcom

Senza bandiere, senza cartelli: uno sciopero silenzioso e pervaso di tristezza quello di ieri mattina davanti ai cancelli della Sagemcom di Città di Castello. La vertenza dei 40 lavoratori di questa azienda che produce contatori del gas e che fa capo a una multinazionale francese è proseguita con lo sciopero di ieri, ma al loro fianco mancava Riccardo Coccolini, il sindacalista della Fiom Cgil morto in un tragico incidente avvenuto a Pierantonio nel pomeriggio di mercoledì 29 gennaio proprio mentre dall’Altotevere tornava verso casa, a Passignano. "Non lo dimenticheremo mai. La nostra battaglia continuerà anche in suo nome", dicono i lavoratori assemblati davanti ai cancelli della sede di Garavalle dove al loro fianco sono giunti i vertici della Cgil, di Fiom con i rappresentanti istituzionali locali e regionali. "Il presidio è stato mantenuto perché anche Riccardo avrebbe voluto così" aggiunge la segretaria generale Cgil Maria Rita Paggio.

"Per tutti noi è una giornata triste, ma insieme ai lavoratori diamo seguito alla protesta", aggiunge Marco Bizzarri, segretario Fiom Cgil che segue ora la vertenza. "Una vertenza difficile, la condizione in cui siamo è complessa perché l’azienda non ha intenzione di recedere dai licenziamenti: al prossimo incontro fissato per il 7 febbraio torneremo a chiedere l’attivazione degli ammortizzatori sociali". Lo sciopero di ieri (8 ore) era stato indetto martedì dopo l’incontro con i dirigenti di Sagemcom, la multinazionale che ha acquisito questo ramo d’azienda (settore metalmeccanico). Tra i 40 dipendenti l’età media si aggira attorno ai 50 anni, molti di loro hanno figli, mutuo, una casa da pagare.

Davanti alla porta dell’azienda il thermos con il caffè che non basta a riscaldare una mattina di nebbia fredda e difficile. Le prospettive non sembrano delle migliori: al centro del prossimo incontro del 7 febbraio oltre all’attivazione degli ammortizzatori ci sono i possibili scenari della ricollocazione dei lavoratori (ad ora inesistenti) e gli eventuali incentivi all’esodo, con l’azienda che ha messo sul tavolo una prima proposta economica, che però è stata definita "irricevibile" da Fiom-Cgil in un documento nei giorni scorsi. Lavoratori e sindacati dalla stessa parte per continuare a sensibilizzare opinione pubblica, istituzioni e dirigenti Sagemcom su questa delicata vicenda che rischia di pesare anche nel tessuto sociale.

Cristina Crisci