REDAZIONE UMBRIA

Rushdie, un mese fa la sua apparizione in Umbria

Lo scrittore - nella tappa finale del suo tour in Italia - lo scorso 12 luglio è stato presente a una serata della Civitella Ranieri Foundation a Umbertide

Salman Rushdie a Umbertide (Giulia Manfroni per Civitella Ranieri Foundation)

Salman Rushdie a Umbertide (Giulia Manfroni per Civitella Ranieri Foundation)

Umbertide (Perugia), 13 agosto 2022 - A poche ore dall'attentato che lo ha colpito a New York, lo scrittore Salman Rushdie versa in condizioni critiche, è attacato al respiratore. È stato un attacco repentino e improvviso. Lo scrittore è stato accoltellato davanti a una folla di ammiratori giunti appositamente al festival letterario per ascoltarlo parlare.

Esattamente un mese fa il 12 luglio lo scrittore  veniva ospitato nella tappa finale del suo tour in Italia nel castello di Civitella Ranieri ad Umbertide. Nel suo ultimo appuntamento in Italia lo scrittore naturalizzato statunitense aveva presentato il suo lavoro. In Umbria Rushdie è stato ospite dell'omonima Fondazione - diretta da Dana Prescott e con  sede legale a New York -  che da oltre 25 anni accoglie in Umbria in residenze artistiche prestigiosi ed emergenti artisti visivi, scrittori e musicisti.

Ha spiegato il direttore delle residenze Diego Mencaroni: "Più di cento persone, rigorosamente controllate con un sistema di prenotazione e controllo molto scrupoloso, hanno partecipato all'evento che ha visto protagonisti Rushdie e la compagna Rachel Eliza Griffiths, poetessa e fotografa statunitense". 

Griffiths e Rushdie hanno avuto la possibilità di interagire con il pubblico presente e firmare libri, sia prima che dopo l'evento. Griffiths ha aperto la serata con le sue poesie per poi lasciare il palco a Rushdie, che ha letto in anteprima il primo capitolo del suo nuovo libro, 'Victory City', in uscita nel 2023. 

"Una lettura che ha stregato tutti i presenti", racconta ancora Mencaroni, per poi aggiungere: "Non avrei mai pensato che potesse accadere una cosa del genere ormai, anche perché dal punto di vista della sicurezza lui era abbastanza tranquillo, ma noi ci siamo organizzati comunque per non lasciare nulla al caso e per evitare ogni tipo di situazione spiacevole".

"Rushdie, dopo anni passati a vivere con il controllo degli uomini della scorta, era infatti tornato a muoversi senza protezioni. Noi abbiamo messo l'evento ad ingresso libero per un centinaio di persone controllandole tutte sia in fase di registrazione che di ingresso alla struttura", afferma ancora Mencaroni. "Sia lui che la compagna sono poi ripartiti per l'America il giorno dopo".