Un flusso ininterrotto di visitatori, appassionati del tartufo e più in generale dei prodotti del sottobosco. Complice un ponte d’Ognissanti baciato dal sole e le temperature calde, sono state davvero tantissime le persone che hanno raggiunto Città di Castello per il 44mo Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato. "Sono stati tre giorni intensi e pieni di visitatori del luogo e di turisti, il salone è riuscito soprattutto a intercettare il target di pubblico giusto, di chi sa apprezzare la qualità del prodotto e vuole regalarsi un’esperienza unica di gusto, a contatto con la tradizione e la cultura dei cavatori, la professionalità degli chef e degli imprenditori che lo portano sulle tavole di tutto il mondo": obiettivi raggiunti, dunque, per gli organizzatori, (Comune di Città di Castello, associazione Ente Fiera che hanno lavorato con il supporto di Gal Alta Umbria e Regione).
"Il Salone ha conquistato tutti, ma ha saputo anche varcare i confini territoriali con un messaggio universale: a Città di Castello si può gustare una trifola inimitabile, baciata da un microclima e da un’altitudine ottimali ed esaltata dalla passione e dal sapere di cavatori e di imprenditori leader nel mondo. Siamo veramente contenti di questa edizione", dicono il presidente dell’associazione Ente Fiera Lazzaro Bogliari e il direttore Andrea Castellani. Tra le iniziative più amate l’abbinamento di cucina etnica e tartufo, un viaggio tra tradizione e sperimentazione compiuto con l’accostamento al sushi e alla cultura gastronomica del Sol Levante. Più in generale gli show cooking hanno attirato centinaia di visitatori a suon di unioni del tartufo con i cocktail o il panettone, i sapori del territorio e i vini in compagnia di grandi nomi della cucina. Una menzione speciale ai cavatori, anima della manifestazione: i numerosi membri dell’associazione Tartufai Altotevere sono stati davvero il cuore del salone e hanno fornito "un contributo straordinario con la loro presenza e gli eventi di cui sono stati protagonisti".
"Città di Castello – aggiungono il sindaco Luca Secondi e l’assessore Letizia Guerri – ha saputo far emergere la sua unicità, che è quella di un territorio con una vocazione inimitabile per la produzione di tartufo e la sua tradizione secolare radicata in una realtà che conta circa mille 500 cavatori, 3 mila cani da tartufo. Sindaco e assessore rivolgono infine uno speciale ringraziamento a Monica Bellucci per il tocco speciale che ha saputo dare all’evento che con un video messaggio "ci ha fatto sentire la sua vicinanza e il suo affetto".