REDAZIONE UMBRIA

"Salute e prevenzione non possono fermarsi"

In piazza i professionisti dell’attività motoria. "La nostra è ginnastica rieducativa: non ha senso ritrovarci dentro il decreto-palestre"

"Salute e prevenzione passano per la nostra professione". Ed ancora: "La salute è nel movimento", si legge nei cartelli dei manifestanti. Ieri sono scesi in piazza anche i professionisti dell’attività motoria. Lo hanno fatto in contemporanea in altre 15 città dello Stivale. E c’è anche chi arriva da fuori regione per supportare la protesta. Il gruppo di contestatori perugini, molto giovani, esibisce le tesi di laurea. Tutte rilasciate, rimarcano, dal Dipartimento di Medicina e aventi ad oggetto temi legati alla salute. Sono circondati da un nastro di cantiere che simboleggia "la chiusura delle attività e l’avere le mani legate". Sul selciato davanti alla Fontana tappetini di gomma a raccontare i ferri del mestiere. Sono in gran parte laureati Isef e professionisti delle Scienze motorie. Silvia Porzi ad esempio è una chinesiologa (la disciplina affine alla posturologia che si pone l’obiettivo di fare da supporto per la cura dei disturbi legati alla motricità). Marco Nulli, portavoce locale del Cism, è specializzato in Lm67, attività motoria preventiva del ramo sanitario di Scienze Motorie.

Chiedono di poter continuare a svolgere interventi di prevenzione attraverso la somministrazione di esercizio fisico e attività di recupero motorio a persone affette da vizi posturali e patologie croniche stabilizzate. "Per queste categorie, l’esercizio fisico corrisponde a una vera medicina. Che non ha di certo effetti secondari indesiderati", ribadisce Porzi.

"Che coerenza c’è, dal punto di vista sanitario, – aggiunge Nulli – tenere aperti i tabaccai e far chiudere noi? La nostra non è ginnastica ludica, ma rieducativa: non ha senso ritrovarci dentro il decreto-palestre".

Ma ecco il documento stilato dalla categoria con le varie richieste: "Che sia permesso ai centri con personale laureato in Scienze Motorie, diplomato Isef, di continuare a svolgere intervento di prevenzione primaria, secondaria e terziaria, attraverso la somministrazione di esercizio fisico, di attività motorie adattate a soggetti in recupero motorio post- riabilitativo, con vizi posturali e con patologie croniche stabilizzate eo disabilità psico-fisica che beneficiano dell’esercizio fisico come di una vera e propria medicina. Che a tal fine siano apportate le necessarie modifiche interpretative al Dpcm del 24 ottobre permettendo la continuazione dell’attività specialistica a salvaguardia dei tantissimi posti di lavoro in questo settore". Pressing anche per un "pronto ristoro per i professionisti costretti alla chiusura". Ritengono, inoltre, "che il loro ruolo vada riconosciuto in ambito sanitario. E che, infine, anche la scuola primaria preveda per legge l’inserimento del docente di Educazione Fisica".

Nei giorni scorsi avevano protestato gli imprenditori della Confesercenti della categoria dei pubblici esercizi. Poi, sempre in piazza IV Novembre, è stata la volta della Fipe Confcommercio, che aveva apparecchiato tavoli “fantasma“ davanti alla scalinata del Duomo.

Silvia Angelici