ALESSANDRO ORFEI
Cronaca

Salva la mamma dalle botte del padre. Bimbo di nove anni chiama i soccorsi. Anni di violenze tra le mura di casa

L’uomo è stato fermato dai carabinieri e sottoposto al divieto di avvicinamento: per lui anche il braccialetto elettronico. Era geloso: impediva alla moglie di lavorare, incontrare le sorelle e vestire come voleva.

Salva la mamma dalle botte del padre. Bimbo di nove anni chiama i soccorsi. Anni di violenze tra le mura di casa

Salva la mamma dalle botte del padre. Bimbo di nove anni chiama i soccorsi. Anni di violenze tra le mura di casa

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Salvata dall’incubo di una relazione violenta, dopo anni di botte e vessazioni, dal figlio di nove anni che, di fronte all’ennesima aggressione fisica del padre nei confronti della mamma, ha chiamato i carabinieri. Per questo un trentenne di origini albanesi è stato sottoposto al provvedimento di allontanamento dalla casa familiare con divieto di comunicare con moglie e figlio sorvegliato anche dal braccialetto elettronico. Le indagini dell’Arma hanno ricostruito un contesto di vita familiare terribile, nel quale l’uomo tornava spesso a casa ubriaco e, spinto dall’estrema gelosia e dalla mania del controllo, maltrattava e perseguitava la moglie impedendole addirittura di lavorare. I due coniugi, connazionali, genitori di un figlio di nove anni, si erano da tempo stabiliti a vivere a Foligno.

L’uomo, in più occasioni nel corso della convivenza, aveva impedito alla donna di uscire da sola dall’abitazione, vietandole anche di frequentare le sue sorelle e le amiche. Era solito insultarla, denigrarla in ogni modo arrivando anche a minacciarla di morte, sottoponendola così a una continua violenza psicologica alla quale lei, temendo aggressioni fisiche, non aveva mai reagito. Violenze gratuite alle quali la sottoponeva soprattutto quando rientrava a casa ubriaco.

La scorsa estate, in una circostanza, l’aveva afferrata per il collo; in un’altra occasione, per impedirle di uscire da casa vestita in maniera non a lui gradita, l’aveva picchiata colpendola con pugni e calci. Per ultimo, recentemente, sempre perché ossessionato dalla gelosia e contrariato dalla sua scelta di voler trovare un impiego lavorativo - si era recata infatti, a sostenere un colloquio -, dopo averla tempestata di telefonate per controllarne ogni attività di vita, al rientro in casa e in presenza del figlioletto minorenne, l’ha picchiata violentemente colpendola con calci e pugni, l’ha strattonava, l’ha afferrata per il collo e infine per i capelli, trascinandola per la casa. È a questo punto il ragazzino, non riuscendo a fermare il padre, ha preso il telefono e si è rivolto al 112.

L’immediato intervento della pattuglia dei carabinieri ha evitato il peggio, mettendo fine ai maltrattamenti e all’inferno che madre e figlio vivevano. Nella circostanza la donna, che ha trovato il coraggio di denunciare il marito per le continue violenze e vessazioni subite, ha riportato lesioni giudicate guaribili in 21 giorni. Al fine di tutelare l’incolumità della giovane mamma e di suo figlio, il gip del Tribunale di Spoleto, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto nei confronti del marito la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare.