Un anno fa il corpo senza vita di Samuele De Paoli veniva trovato in un campo nella zona di Sant’Andrea delle Fratte, a Perugia. Si era appartato lì con la trans Patrizia (al secolo Pinheiro Reis Duarte Hudson) per consumare un rapporto sessuale. Qualcosa è andato storto, prima una lite poi il ventidenne di Bastia che aggredisce Patrizia e lei reagisce: con la pressione del pollice sul collo del ragazzo, all’altezza della carotide; riflesso vagale e assunzione di cocaina avrebbero fatto il resto.
Le indagini dovrebbero concludersi entro il mese di maggio. Il pubblico ministero, Giuseppe Petrazzini, ha indagato Pinheiro Reis Duarte Hudson per omicidio preterintenzionale. Le tesi della famiglia di Samuele (assistita dagli avvocati Valter Biscotti e Ilaria Pignattini) e di Patrizia (assistita dall’avvocato Francesco Gatti) sono diverse, diametralmente opposte. "Non ci convincono le contrastanti versioni fornite dalla signora Patrizia – sottolineano Biscotti e Pignattini –, riteniamo che ci si trovi di fronte a un omicidio preterintenzionali, almeno fino a questo punto, per quello che ci è dato conoscere delle risultanze investigative".
Di altro avviso l’avvocato Gatti: "Vogliamo anche noi la verità sulla morte di Smauele. Tra un mese scade il termine prorogato delle indagini, sono convinto che, allo stato dei fatti, non possa essere giustificata unazione penale per omicidio preterintenzionale. A mio parere invece risulta chiaramente un’azione difensiva di Patrizia. Le diverse versioni? Creod si tratti di un tema sovrastimato: la mia assistita – conclude l’avvocato Gatti – ha spiegato perché in un primissimo momento ha detto che era stata aggredita da due uomini per paura, per rendere più comprensibile la sua reazione. Era spaventata, abbiamo sospeso l’interrogatorio per tre minuti e le ho consigliato di dire la verità. E così ha fatto".
Gli amici di Samuele hanno organizzato sabato scorso un memorial: “Samu“, come lo chiamavano tutti, avrebbe compiuto 23 anni proprio il 23 aprile.