
L’incontro tra San Francesco e il lupo avvenne a Gubbio: anche per questo la città si prepara a commemorare gli 800 anni dalla morte del Poverello
Gubbio, 29 aprile 2025 – Il 3 ottobre 2026 si commemorano gli 800 anni dalla morte di San Francesco. Il Comune e la Diocesi di Gubbio avevano costituito, già nell’autunno dello scorso anno, un comitato permanente insieme ai Frati francescani minori conventuali, per concretizzare le numerose iniziative programmate tra l’estate del 2025 e l’intero 2026. Tra queste rientra anche la mostra-evento sul tema “Francesco e frate Lupo. L’arte racconta la leggenda dell’incontro“, che verrà inaugurata nel settembre prossimo e che sarà il fulcro di numerose altre attività culturali, tra cui un grande convegno internazionale, percorsi spirituali e naturalistici, musicali e artistici ai quali stanno aderendo le realtà del territorio e prestigiosi soggetti nazionali. In generale, le manifestazioni e le iniziative in programma approfondiranno il tema del francescanesimo a Gubbio e avranno anche il compito di valorizzare i grandi temi legati alla vita e alla figura del Santo, che continua a parlare con forza al nostro presente. Il Comitato auspica il coinvolgimento di associazioni ed enti, ma sono in corso anche contatti con realtà private che si sono mostrate sensibili a questo momento celebrativo, che - nell’intenzione di tutti - non sarà circoscritto a un tempo limitato e specifico ma sarà un’occasione di ripartenza per una crescita civile e religiosa per tutto il territorio, nel segno dell’identità francescana di Gubbio.
“Come città profondamente legata alla memoria del Poverello d’Assisi – sottolinea il sindaco Vittorio Fiorucci –, Gubbio sente la responsabilità di custodire e attualizzare questo messaggio. Valorizzare il patrimonio francescano non è solo un impegno culturale, ma un atto di fedeltà a quei valori universali che continuano a parlare con voce limpida all’umanità intera”. “Il legame tra Gubbio e san Francesco d’Assisi – spiega il vescovo Luciano Paolucci Bedini, pastore della Chiesa eugubina e tifernate – è vivo e profondo, intrecciato alla storia e al cuore della città. Il comitato permanente nasce per questo: raccogliere il desiderio della città di veder riconosciuto il proprio ruolo come seconda patria di Francesco. Dare continuità alle tante iniziative nate nel tempo e inserirle in un orizzonte più ampio, dove ogni gesto trovi significato”.