Perugia, 17 gennaio 2025 – Quel segno “più” da un milione di euro nel bilancio della sanità umbra a fine 2023 c’era stato grazie a una operazione di copertura da 93 milioni messa in campo in extremis dalla Regione, altrimenti i conti sarebbero stati già in rosso allora. E il 2024 terminato da un paio di settimane potrebbe essere ancora peggiore del precedente, con un “buco” nei bilanci della sanità che secondo le prime stime è fra i 200 e i 220 milioni di euro. Più del doppio insomma dell’anno prima.
Cifre precise non ce ne sono, anche perché il terzo semestre 2024 è appena terminato e quindi i resoconti non possono che essere parziali. Ma la cifra è quella lì – milione più milione meno – emersa al termine del confronto fra la presidente della Regione, Stefania Proietti, e i direttori generali dei due Ospedali e delle due Aziende sanitarie. Un quadro che appare preoccupante, visto che la cifra è più che doppia rispetto a un anno fa.
L’ex assessore Luca Coletto, in occasione dello stanziamento una tantum dello scorso anno, disse che quei soldi avrebbero consentito “l’equilibrio del consolidato regionale, pur permanendo un risultato di gestione negativo in capo alle singole Aziende sanitarie”. E a essere decisiva fu l’entrata straordinaria nelle casse di Palazzo Donini di 48 milioni del decreto aiuti 30 marzo 2023, mossa del Governo proprio per cercare di far fronte a una serie di necessità finanziarie del Paese, tra cui quella della Sanità. A quanto emerso comunque lo sbilancio attuale più elevato riguarderebbe l’Usl Umbria 2, per la quale si parla di uno deficit di oltre 100 milioni di euro; per quanto riguarda l’Usl Umbria 1 la cifra si attesterebbe intorno ai 49 milioni, mentre per l’Azienda ospedaliera di Perugia si parla di circa 20 milioni e di 13 per quella di Terni.
Lo scorso anno, nella delibera di Giunta con la quale si ripianava il buco, si parlava di conseguenze legate a “un deficit strutturale progressivamente alimentatosi nel tempo, ha subito anche gli effetti del contesto macroeconomico e delle situazioni nazionali eccezionali, quali la pandemia, senza avere una sufficiente capacità di risposta, soprattutto per effetto delle scarse economie di scala e della dispersione sul territorio delle strutture con induzione di costi fissi importanti”.
Vedremo dunque cosa abbia fatto aggravare ancor di più il quadro e quali saranno le contromisure che la nuova direttrice della Sanità, Daniela Donetti, dovrà mettere in campo in questo 2025 per evitare che la barca affondi. Il quadro ancor più chiaro verrà fatto nelle prossime settimane da un soggetto esterno, mentre presidente e direttrice dovranno imbastire un Piano di rientro, una cura da cavallo insomma, per evitare il commissariamento.