Sanità, più ombre che luci. Gimbe: "Sempre più malati vanno a curarsi altrove"

Umbria quinta peggiore in Italia per tasso di persone che rinunciano alle terapie. C’è anche una riduzione dei medici di famiglia che è stata del 14% rispetto al 2022.

Sanità, più ombre che luci. Gimbe: "Sempre più malati vanno a curarsi altrove"

Umbria quinta peggiore in Italia per tasso di persone che rinunciano alle terapie. C’è anche una riduzione dei medici di famiglia che è stata del 14% rispetto al 2022.

PERUGIA - Più ombre che luci nel rapporto Gimbe sullo stato della Sanità in Umbria. La Fondazione che si occupa tra gli altri aspetti dell’analisi dei dati sanitari in Italia, rileva come nella nostra regione aumentino i "migranti" per ragioni di salute, cittadini cioè che decidono di andarsi a curare in altre strutture di altre regioni, comportando un bilancio della mobilità passiva di alcuni milioni di euro a carico del bilancio della Regione. Siamo inoltre la quinta peggiore realtà italiana per il tasso di persone che rinunciano a curarsi: nel 2023 il 9,2% degli umbri ha preso questa decisione, contro una media nazionale di due punti inferiore (7,1) e realtà a noi vicine come la Toscana dove la percentuale è solo del 5,1%. C’è anche una riduzione dei medici di famiglia che è stata del 14 per cento rispetto al 2022: anche qui siamo i quarti peggiori in Italia (media nazionale 11%). Nonostante questo però l’Umbria registra dati migliori della media nazionale per tutti gli indicatori analizzati nel sesto rapporto di Gimbe che propone anche un’analisi dedicata al personale dipendente. Nella nostra regione sono infatti presenti 2,43 medici ogni mille abitanti, dato superiore a quello italiano pari a 2,11. Per Gimbe gli infermieri sono poi 6,08 ogni mille abitanti, contro una media nazionale pari a 5,06. Il rapporto infermieri-medici - si legge ancora nel comunicato della fondazione - è pari a 2,50 e anche in questo caso l’Umbria è sopra alla media nazionale pari a 2,4.