REDAZIONE UMBRIA

Sanità regionale: il futuro dell'ospedale San Matteo di Spoleto in bilico

La Usl 2 emette nuove delibere per l'ospedale di Spoleto, mentre l'associazione San Matteo chiede chiarezza alla nuova amministrazione.

Ospedale, pressing sulla Regione: "Siano mantenute le promesse"

Due delibere dell’Usl per selezioni interne riaprono la questione del futuro assetto del nosocomio a fronte del cambio dell’amministrazione regionale

Dopo le elezioni regionali, il tema sanità e il futuro dell’ospedale San Matteo rimangono particolarmente infuocati. La popolazione spoletina attende con ansia le decisioni della nuova amministrazione di centrosinistra sul futuro del terzo polo ospedaliero Folgino-Spoleto-Valnerina.

Intanto, la Usl 2 ha pubblicato una serie di delibere relative ai reparti dell’ospedale di Spoleto. L’associazione San Matteo, impegnata per scongiurare il depotenziamento dell’ospedale, sottolinea che con la delibera 2354 del 28 novembre, la direzione generale Usl ha emesso un avviso di selezione interna per l’incarico di responsabile della Struttura Semplice dipartimentale Ematologia presso l’Ospedale di Spoleto.

Successivamente, con la delibera 2357, è stato pubblicato un altro avviso di selezione interna per il ruolo di responsabile della Struttura Semplice Cardiologia, parte della Struttura Complessa Cardiologia Utic Foligno-Spoleto. L’associazione San Matteo si interroga se ciò possa significare la volontà di collocare una figura professionale stimata in Cardiologia, senza che questo rappresenti la restituzione della Cardiologia Utic a Spoleto con un regolare Primario.

Sorprende il fatto che, in entrambe le delibere, la Usl precisi che gli incarichi sono temporanei, in attesa dell’adozione del Piano sanitario regionale e del conseguente Atto Aziendale. Questo solleva domande sul rischio che il Psr possa annullare queste decisioni e sulla mancanza di un vero e proprio "Atto Aziendale".

L’associazione San Matteo invoca chiarezza dalla nuova presidente regionale Stefania Proietti, che ha espresso accordo con le rivendicazioni spoletine e si è impegnata a una revisione del progetto Terzo Polo, con la restituzione dei reparti e del personale propri di un Dea, incluso il Punto Nascita. La popolazione attende con impazienza di vedere concretizzarsi queste promesse.