La Usl 1 fa retromarcia e blocca il rinnovo quinquennale degli incarichi ai direttori dei Distretti sanitari. E’ successo tutto in 4 giorni, dopo che la delibera con il prolungamento degli incarichi fino al 2029 aveva destato qualche perplessità a Palazzo Donini. A sollevare la questione, almeno dal punto di vista formale, è stato il il Direttore regionale Salute e Welfare, Massimo D’Angelo, che "ha rilevato una contraddizione tra la sopra citata deliberazione e l’articolo 39 della legge regionale 11/2015" in materia di Sanità. Contraddizione che ha portato il direttore generale della Asl 1, Nicola Nardella, a ritirare l’atto in autotutela e a prolungare l’incarico dei quattro direttori (su sei) Paola Tomassoli, Daniela Felicioni, Emilio Paolo Abbritti e Ilaria Vescarelli per soli sei mesi.
"L’adozione della precedente deliberazione – viene spiegato nella nuova delibera - era motivata dalla necessità di assicurare continuità gestionale alle strutture distrettuali, facendo riferimento in particolare al dibattito che si era sviluppato in merito alla esigenza di modificare l’ambito territoriale dei Distretti ed alla formalizzazione della proposta del Piano sanitario regionale da parte della Giunta Regionale del tempo. Ulteriore considerazione – si legge ancora - era riferita alla incertezza dei tempi necessari a portare a termine le procedure previste per la copertura delle strutture complesse, che tuttavia si ritiene che debba seguire la definizione di un rinnovato assetto territoriale dell’Azienda. La scadenza degli incarichi, così come prevista al punto 5 della precedente deliberazione – viene spiegato - era comunque subordinata agli eventuali mutamenti degli assetti organizzativi derivanti dalla definitiva approvazione del Piano Sanitario Regionale".
E ancora: "La scelta di procedere ad un rinnovo degli incarichi in argomento, è stata dettata dal fatto che una volta definito il nuovo assetto organizzativo aziendale con la nuova articolazione dei Distretti, individuata sulla base dei criteri stabiliti dalla Regione, si sarebbe potuta avviare, nell’immediato, la procedura concorsuale per attribuire gli incarichi di struttura complessa, ad esito della quale gli incarichi attribuiti con la citata deliberazione del 19 dicembre sarebbero decaduti automaticamente come previsto dal dispositivo della stessa". Da qui la scelta di prorogare gli incarichi solo fino al prossimo 30 giugno e di "richiedere alla Regione Umbria la formulazione dei criteri in base ai quali definire gli ambiti territoriali dei Distretti, incluso il loro numero, al fine di poter stabilire il nuovo assetto aziendale e, dunque, di richiedere la relativa autorizzazione alla copertura mediante apposita procedura concorsuale".