
"Sanità, servono soluzioni urgenti Ginecologia ancora senza primario"
"Sul tema della sanità il Comune sollecita Regione e Governo a trovare risposte effettive a fronte dell’impoverimento che stiamo vivendo nell’ultimo periodo in ospedale a Città di Castello": lo ha detto il sindaco Luca Secondi annunciando che nella seconda metà di aprile convocherà un nuovo incontro con le associazioni socio-sanitarie del territorio.
"L’idea è di creare un dialogo continuo con la nostra comunità, affinché le problematiche emergano per chiedere soluzioni urgenti", ha aggiunto. Si è parlato di sanità e delle tante difficoltà legate all’ospedale tifernate nel corso del consiglio comunale che si è riunito lunedì. Sul tavolo anche il primariato vacante a ginecologia per il quale la Usl Umbria 1 ha già chiesto l’autorizzazione alla Regione per la copertura dopo il pensionamento del dottor Donatello Torrioli, (sostituito ad interim da quello dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino dottor Dario Rossetti che lavora nell’ospedale tifernate per tre giorni alla settimana).
L’organico dei medici di ginecologia è attualmente carente di tre unità per le quali dovranno essere attivate le relative procedure concorsuali: "Questo testimonia la difficoltà nella quale si trova uno dei servizi di eccellenza del nostro ospedale – ha proseguito Secondi – che rischia di fare passi indietro invece che avanti, per cui monitoreremo la situazione per assicurarci che le figure professionali mancanti vengano sostituite al più presto e che il reparto mantenga l’elevato standard qualitativo che lo ha sempre contraddistinto". Il sindaco è stato sollecitato in consiglio dall’interrogazione con cui i capigruppo di maggioranza Gionata Gatticchi (Pd), Loriana Grasselli (Psi) e Rosanna Sabba (Lista Civica Luca Secondi Sindaco) chiedevano di conoscere le azioni del Comune nei confronti di Usl e Regione Umbria "per difendere il reparto di ginecologia, eccellenza del nostro ospedale che, con il sotto organico di medici e con il pensionamento del primario, rischia di perdere il suo ruolo centrale e di riferimento".
In aula il consigliere Gatticchi aveva segnalato "la situazione di difficoltà del reparto come di tutto l’ospedale di Città di Castello e del sistema sanitario umbro. Continuare a garantire i livelli di qualità raggiunti nel passato è interesse primario: è inaccettabile che la quarta città dell’Umbria- e uno degli ospedali più importanti- vengano lasciati indietro rispetto ad altri territori".