REDAZIONE UMBRIA

Sara, piccola grande testimone d’amore e fede

Gubbio: messa in ricordo della bimba morta a poco più di tre anni fulminata da una scarica elettrica. La notte prima “sognò“ la Madonna

Con la consueta, straordinaria partecipazione di popolo arrivato da diverse città dell’Umbria e delle Marche, nella chiesa parrocchiale di San Martino in Colle, con una santa messa officiata nello spazio esterno dal vescovo emerito monsignor Mario Ceccobelli, dal parroco monsignor Mauro Salciarini e da sacerdoti giunti da Perugia, Umbertide e dal Santuario , è stato ricordato il sedicesimo anniversario della “nascita al cielo” di Sara Mariucci, sempre più una risorsa cui in tanti fanno riferimento per consolidare la fede, riannodare fiducia, alimentare speranze. Una data che ha ben presto trasformato una tragedia in una ricchezza capace di consolare e ridare sorriso. Tutto ruota intorno al sogno (visione?) dell’incontro con Mamma Morena, appellativo della Madonna venerata a Copacabana in Bolivia, raccontato a mamma Anna la sera prima di morire a poco più di tre anni (5 agosto 2006) a Villapiana Scalo, dove si trovava in vacanza con i genitori, fulminata da una scarica elettrica mentre stava salendo su un giochino. Da allora è cambiata la vita di una famiglia e di una comunità che si trova a convivere con una “risorsa” sempre più patrimonio di chi guarda alla vita ben oltre i confini terreni. Quella scarica elettrica ha finito per fare di Sara un arco voltaico che unisce cielo e terra. Lo confermano le visite interrotte alla piccola cappella che a fianco della chiesa parrocchiale di San Martino in Colle custodisce i resti mortali della piccola. Istruttivo il registro che recepisce umori e stati d’animo, che spesso si sono lasciati dietro la disperazione.

"E’ un flusso costante – ammette il parroco monsignor Salciarini – con confidenze e testimonianze su cui riflettere". "In un anno se ne vanno, ricorda nonno Palmiro, oltre 60 mila ricordini". Sara sempre più mediatrice di fiducia e aspettative. "Madre – recita la preghiera letta al termine della Messa da monsignor Ceccobelli – con fiducia filiale deponiamo la nostra preghiera nelle mani della piccola Sara perché sia lei a offrirtele". "Sara – ha aggiunto il vescovo emerito – ci ricorda che la vita è solo un tratto di strada. Quella vera è quella che ci aspetta oltre l’orizzonte terreno". All’inizio della celebrazione mamma Anna, nel salutare i tanti intervenuti, ha invitato tutti, ricordando quel racconto della figlia la sera prima di morire, ad "andare dietro a Maria, come ha fatto Sara.... perché lei ci porta sempre da Suo figlio Gesù".

g.b.