
Savoia, Assisi nel cuore. Quel battesimo in basilica
C’è da sempre un legame fra Assisi e la famiglia Savoia. Basti pensare, nel 1930, alle nozze fra Boris III di Bulgaria e Giovanna di Savoia che poi volle essere sepolta nella città serafica, nella tomba dei frati. Ora la scomparsa di Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia, inevitabilmente richiama, almeno un paio di momenti ad evidenziare il legame. All’inizio del novembre 2003 (dopo l’esilio terminato nel marzo di quell’anno), insieme alla consorte Marina Doria fece una visita privata prima alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, poi ad Assisi, al Sacro Convento, accolti dal Custode, padre Vincenzo Coli. Poi la visita al complesso monumentale – dalla basilica alla tomba, dal refettorio al porticato che guarda la valle –, accompagnati da padre Enzo Fortunato, da padre Pancrazio Faiella e dal capo restauratore Sergio Fusetti. E in quella occasione si posero le basi per un successivo evento che vide la presenza di Vittorio Emanuele ad Assisi: il battesimo della nipote, figlia di Emanuele Filiberto e Clotilde Courau, che sarebbe nata di lì a poco, il 28 dicembre 2003, poi battezzata proprio ad Assisi, il 30 maggio dell’anno dopo, con il nome Vittoria Cristina Adelaide Chiara Maria di Savoia-Carignano, Principessa di Carignano e Marchesa d’Ivrea ora a capo della casata. Battesimo impartito dal cardinale Giovanni Cheli alla presenza dei familiari, papà Emanuele Filiberto di Savoia e mamma Clotilde, del nonno Vittorio Emanuele, di tanti ospiti illustri: il principe Sergio di Jugoslavia, il principe Boncompagni Ludovisi, la principessa Mafalda d’Assia, la principessa Emanuela di Bourbon, i conti Giovanelli, i conti De Witt, i duchi Serra di Cassano, e anche il cantante Zucchero.
Al termine l’agape fraterna nel refettorio di san Francesco per i 200 invitati e i 60 frati. Un pasto francescano, con il servizio assicurato dai ragazzi dell’Istituto Alberghiero di Assisi. Poi la visita in Comune, dove Vittorio Emanuele e Marina Doria, figlio e nuora vennero accolti dai costumanti del Calendimaggio e dal sindaco Giorgio Bartolini che ribadì i legami fra la città e la famiglia sabauda, mostrando anche una curiosità: un dipinto del ‘400 di Giovanni Di Paolo raffigurante "San Francesco e le stimmate", offerto alla città, 2 anni prima, da Simeone e dalla principessa Maria Luisa, figli di Giovanna di Savoia, quadro che era stato donato dal Senato del Regno a Giovanna e a Boris III di Bulgaria per le nozze del 1930 a san Francesco. Un dono per la piccola fu consegnato ai genitori sempre dal sindaco: una medaglia d’oro, coniata per l’occasione con la dedica: "A Vittoria Chiara nel giorno del suo battesimo la città di Assisi" e sull’altro lato l’immagine di santa Chiara che sovrasta i luoghi più significativi della città.
Maurizio Baglioni