SOFIA COLETTI
Cronaca

Scatti d’autore Ecco “Gli occhi di Perugia“

Aperta a Palazzo della Penna la mostra di Guido Harari, tra ’Caverna Magica’ e ’Ritratti sospesi’. E tutti possono partecipare

Aperta a Palazzo della Penna la mostra di Guido Harari, tra ’Caverna Magica’ e ’Ritratti sospesi’. E tutti possono partecipare

Aperta a Palazzo della Penna la mostra di Guido Harari, tra ’Caverna Magica’ e ’Ritratti sospesi’. E tutti possono partecipare

È l’anima più inclusiva e sfaccettata della città quella che si vive, si ammira e si respira a Palazzo della Penna – Centro per le Arti Contemporanee dove ieri pomeriggio è stata inaugurata al piano terra la nuova, originalissima mostra voluta dall’assessorato alla cultura del Comune. Si chiama “Guido Harari - Gli occhi di Perugia“ e vuole restituire un’immagine poliedrica e articolata della città grazie agli scatti di uno dei più grandi fotografi contemporanei. "Più che una mostra è una performance, dai confini più estesi e mutevoli" l’ha definita la sindaca Vittoria Ferdinandi al taglio del nastro affiancata dal vicesindaco e assessore alla cultura Marco Pierini ("è un progetto unico e straordinario, di forte valenza etica") e da Guido Harari (nelle foto).

Gli occhi di Perugia“ è aperta da oggi al 2 giugno, con orario 10-19 dal martedì alla domenica (ma anche lunedì 28 aprile e lunedì 2 giugno) e si articola in due progetti collegati tra loro, “Caverna Magica” e “Ritratti sospesi”. Il primo a sua volta – ha raccontato Pierini – si divide in due parti. All’ingresso c’è una piccola antologica delle “Caverne magiche“ che Harari ha realizzato dal 2022 mentre nella stanza successiva i riflettori su accendono sugli “Occhi di Perugia“: è una mostra in continuo divenire, con la realizzazione di ritratti che chiunque può prenotare sul sito www.cavernamagicaharari.com scegliendo giorno e ora e presentandosi da solo, in coppia, in gruppo, con l’animale o l’oggetto del cuore, senza limiti alla fantasia e alle emozioni. Il set fotografico (si trova nell’ultima stanza) dura un’ora e in tempo reale va ad arricchire la mostra. "Ogni ora – spiega Pierini – si aggiungerà un ritratto che sarà appeso mentre una copia verrà portata a casa. E ogni ora la mostra sarà diversa, anche nell’allestimento, la forma definitiva si vedrà solo il giorno della chiusura".

"Quello che conta è incontrarsi – racconta Harari – essere in connessione, con questo progetto ho capito che la fotografia può innescare un processo di trasformazione nel soggetto e nel fotografo". Tra i primi ritratti esposti c’è quello della sindaca. "Sono entrata nella Caverna stanca, gravata dal peso e dalla responsabilità – ha raccontato – ma la foto parla di leggerezza e di tutto il resto".

Alle immagini della Caverna il Comune ha voluto aggiungere una serie di ‘Ritratti sospesi’ che Harari ha scattato a operatori e assistiti di Caritas, Capodarco, Omphalos, BorgoRete, Arci – Progetto Sai, cercando l’anima di Perugia "nei luoghi della fragilità, marginalità e povertà, riscoprendo il linguaggio della diversità" commenta Ferdinandi Completano il progetto un’asta con tutti ritratti realizzati (si terrà il 2 giugno, il ricavato sarà devoluto alle associazioni che hanno collaborato al progetto) e il libro “Occhi di Perugia”.

Sofia Coletti