"Un modo di fare politica di stampo fortemente comunista". "Idee radicali che non rispecchiano quelle dei perugini moderati". E ancora: "Voglio sperare che l’attuale sindaca abbia compreso il nuovo status di rappresentante delle istituzioni e non di rivoluzionaria". Non lascia, Margherita Scoccia. Anzi raddoppia. Attacca di nuovo a testa bassa Vittoria Ferdinandi, dopo che già sabato le aveva lanciato una palla avvelenata: "Ti abbiamo lasciato bilanci sani e investimenti per 500 milioni: basta lamentele, ora pensa a governare".
Meno di 24 ore dopo, Scoccia torna alla carica. Stavolta la candidata di centrodestra battuta al ballottaggio di giugno prende spunto dalla cerimonia in ricordo di Paolo Vinti, libero pensatore e uomo di totale sinistra che Ferdinandi aveva definito "un vero e proprio mito capace di incidere nel cuore e nella testa politica di tutta la nostra generazione". Scoccia non ci sta: "Con tutto il rispetto, Paolo Vinti ha espresso la radicalità di una cultura di sinistra che non rispecchierà mai l’intera città di Perugia. Spiace constatare che che l’azione di questa Giunta di estrema sinistra a pochissimi giorni dal suo insediamento lasci immediatamente capire in quale direzione intende portare l’amministrazione. Ferdinandi ha l’obbligo morale di tenere unita e di rappresentare tutta la città e non solamente una parte di essa. Mi permetto sommessamente di ricordare che Perugia è stata la città di Luisa Spagnoli, donna creatrice e intraprendente, imprenditrice innovativa che ci ha reso famosi nel mondo. Perugia è stata, tra gli altri, la patria di Sandro Penna, di Gerardo Dottori, di Giuseppe Prezzolini e di Enrico Vaime, soltanto per citarne alcuni. Dal nostro punto di vista sarebbe stato preferibile esaltare innanzitutto qualcuno che ha reso davvero grande Perugia, senza rifarsi all’ideologia che caratterizza in maniera nitida questa giunta comunale. Questo modo di fare politica, di stampo così fortemente comunista, non potrà essere apprezzato dai perugini moderati".
Roberto Borgioni