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Docenti di laboratorio
Il concorso ordinario Pnrr per docenti di laboratorio nelle scuole secondarie è da rifare. Lo ha stabilito il Tar di Ancona che ha accolto il ricorso proposto da un gruppo di 21 concorrenti, che ha denunciatio la violazione dell’anonimato nell’espletamento della prova pratica. Tra le regioni interessate dal ricorso c’è anche l’Umbria, insieme ad Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Puglia.
Mentre il Movimento 5 Stelle e la Cgil soffiano sul fuoco delle polemiche, il Ministero dell’istruzione smorza i toni e rassicura che "il rifacimento della prova pratica e dell’orale interesserà i 174 candidati che hanno superato la prova scritta, senza alcuna ripercussione sulle immissioni in ruolo già effettuate per l`anno scolastico 2024/2025 e sul complesso delle procedure Pnrr, stante anche l`esiguità dei numeri relativi alla procedura interessata dalla sentenza". In Umbria i posti messi a concorso erano 9 su un totale di 60. Intanto però dai banchi dell’opposizione piovono accuse sul Miur.
"L’annullamento del concorso Pnrr per docenti di laboratorio nelle scuole di cinque regioni - dichiara Elisabetta Piccolotti, di Alleanza Verdi Sinistra - non è che l’ennesimo pasticcio nella selezione del personale docente. Tra graduatorie sovrapposte, vincitori senza abilitazione ed errori burocratici, chi vuole insegnare non può affidarsi alle proprie competenze e allo studio, ma solo alla fortuna.
Di pasticcio in pasticcio, la situazione del personale docente del nostro Paese - prosegue la parlamentare rossoverde della commissione cultura di Montecitorio - è sempre più drammatica, con una precarizzazione costante e mai così diffusa".