REDAZIONE UMBRIA

Scuola, rientro a settembre. I presidi: "Sarà caos"

Spazi da riorganizzare, edifici inadatti, personale insufficiente e linee guida da chiarire. L’allarme dei dirigenti: siamo con le spalle al muro

Scuola, rientro a settembre preoccupa i presidi

Perugia, 25 giugno 2020 - Adesso i presidi umbri sono davvero con le spalle al muro. Il Piano scuola 2020-2021, al termine dell’ultimo giro di bozze in corso con enti locali, sindacati e uffici scolastici regionali, diventa operativo, ma le linee guida invece di semplificare le cose hanno fatto piombare i dirigenti nel caos e il suono della campanella si annuncia molto problematico. "Siamo senza via d’uscita", dicono in coro i capi d’istituto che fanno parte del gruppo di lavoro costituito dall’ex provveditorato agli studi per gestire l’emergenza covid. Intanto lunedì l’assessore all’istruzione del comune di Perugia Gianluca Tuteri e il vertice dell’Usr Antonella Iunti faranno il punto invitando al tavolo anche l’assessore ai trasporti. I presidi nel frattempo allargano le braccia, non sanno come rivedere gli spazi, ma soprattutto non hanno il personale sufficiente per gestire la riorganizzazione delle classi. Una cosa è certa: se bisognerà garantire il distanziamento di un metro da banco a banco, in Umbria resteranno fuori dalle scuole il 40% degli studenti.

C’è anche chi ha provato a mappare le aule e a farsi venire idee alternative per evitare il sovraffollamento, "ma poi manca il personale per pulire eventuali nuove strutture e soprattutto per vigilare i ragazzi. Non ci sono insegnanti a sufficienza per sdoppiarli in più classi", avverte la professoressa Simonetta Zuccaccia a capo del Comprensivo 3. "Noi abbiamo fatto le prove con il metro. Le aule della media San Paolo, ad esempio, non garantiscono il distanziamento di un metro, perchè l’edifico è un ex convento e non nasce come scuola. Quelle della primaria XX Giugno sì". Non convince neanche l’idea della didattica alternativa, da affiancare a quella tradizionale. "Fare lezione nelle biblioteche, al cinema, nei musei o nei parchi? Proposte buone ma generiche – prosegue Zuccaccia–. Mancano i presupposti per diventare soluzioni concrete. Lo sa che se uno studente si fa male fuori dell’ambito scolastico, ci rimette il dirigente e i genitori?".  

Si fa sentire anche la voce del preside Daniele Gambacorta del Comprensivo Bonfigli di Corciano. "Spero solo che la distanza di un metro sia da bocca a bocca. Se è da banco a banco non so veramente dove metterli gli alunni. La scuola è un utilizzatore di strutture altrui – spiega il professor Gambacorta – non possiamo tirare fuori dal cilindro nuovi contenitori o improvvisare volumi aggiuntivi. Anche le cosiddette strutture leggere, parlo dei prefabbricati, devono essere a norma. Ma poi dove li installiamo? Dove le troviamo le risorse per farlo?".  

Intanto l’assessore Tuteri lancia un’idea per recupere metri preziosi: sostituire i classici banchi con le poltroncine da conferenza, attrezzate con i braccioli. Questo almeno per le superiori. Altro paletto: lezioni in presenza garantite per gli alunni disabili e per i figli degli operatori sanitari, in caso si trovino alle prese con turni di lavoro tali da non assicurare assistenza ai propri ragazzi. Tuteri parla di grosse difficoltà anche sul fronte dei trasporti. "Prevedo – osserva – disagi per migliaia di pendolari con aggravio per le famiglie. Da qui la necessità di incontrarci lunedì anche l’assessore regionale alla mobilità". Silvia Angelici