REDAZIONE UMBRIA

Scuola, tetto agli studenti stranieri. I presidi "No allo sbarramento. Classi multietniche, una ricchezza"

David Nadery (Cassata-Gattapone): "Più che sui numeri mi concentrerei sul garantire benessere per tutti" . Fabiana Cruciani (Volta): "Il problema non si pone per questioni numeriche, ma anche culturali" .

Scuola, tetto agli studenti stranieri. I presidi "No allo sbarramento. Classi multietniche, una ricchezza"

PERUGIA

Alunni stranieri in aula con lo sbarramento del 20%: che ne pensano i presidi della multietnica Umbria, tra le regioni a più alta densità di immigrati? "La proposta del ministro Salvini, sulla quale anche il collega Valditara pare convergere, – dice Davide Nadery dirigente scolastico dell’Istituto “Cassata-Gattapone“ di Gubbio – prevede un abbassamento al 20% della soglia di alunni con cittadinanza non italiana nelle classi, soglia che nel 2010 aveva già previsto la ministra Gelmini con apposita circolare, fissandola al 30%. Mi paiono piuttosto slogan in clima elettorale, soprattutto perché la questione degli alunni stranieri nelle nostre classi non vive alcun tipo di emergenza: la stragrande maggioranza delle scuole In Italia presenta percentuali di alunni “stranieri” che non superano il 15%, mentre per quei rari casi di scuole inserite in contesti urbani ad alto insediamento di immigrati, qualsiasi tentativo di prevedere soglie e tetti percentuali risulta non solo discriminante, ma di fatto inapplicabile (dove li costringeremmo ad andare, a scuola?). La criticità che vorrebbe risolvere la proposta del ministro Salvini, inoltre, si concentra sugli alunni con “cittadinanza non italiana”: sappiamo bene che molti di loro sono nati in Italia, e non presentano particolari problemi di conoscenza della nostra lingua. Il tema della costruzione di un sistema scolastico inclusivo resta comunque centrale, ma dovrebbe nutrirsi di altro, con la garanzia del benessere per tutti. A tale proposito l’iniziativa del Comprensivo “Iqbal Masih” ha giustamente avuto anche il plauso del presidente della Repubblica Mattarella, e si muove proprio nella direzione di una scuola attenta al benessere di chi la frequenta, chiunque esso sia".

Anche per la dirigente dell’Istituto superiore Volta di Piscille, Fabiana Cruciani, il problema non si pone, per questioni numeriche, ma anche per una visione culturale che apre alle minoranze, ritenendole motivo di arricchimento, in quanto permettono il confronto con altri modi di pensare, di ragionare e di vedere il mondo. "Nella nostra scuola - racconta la preside – c’è una presenza di studenti stranieri che si attesta intorno al 12,7% (Umbria 14,3%). Laddove necessario abbiamo attivato corsi per il potenziamento linguistico dove sono stati inseriti ragazzi che presentavano gap con la lingua italiana. Detto questo, la scuola vede sempre in maniera positiva il confronto con la diversità".

Silvia Angelici