“Scusaci, non ti abbiamo salvato”. La morte di Pierluigi scuote la città

Perugia, commossa lettera di Legambiente e Fiab per il 17enne investito a San Galigano mentre andava a scuola: "Strade cittadine troppo pericolose, concepite solo per le auto. Pedoni e ciclisti rischiano ogni giorno"

L'ospedale di Perugia

L'ospedale di Perugia

Perugia, 17 marzo 2024 – La morte di Pierluigi Pescatori, lo studente di 17 anni investito da un furgone a San Galigano mentre stava andando a scuola, scuote le coscienze. Legambiente e l’associazione ’Fiab Perugia pedala’, in una commossa lettera, ricordano il giovane e rilanciano il tema della sicurezza per pedoni e ciclisti sulle strade cittadine. "Scusaci Pierluigi – spiega Maurizio Zara, presidente di Legambiente Umbria – Non abbiamo fatto in tempo a cambiare questa città facendo tutto quello che è necessario per rendere sicure le strade per chi cammina e per chi le attraversa anche solo per andare a scuola. È stato il quinto incidente degli ultimi dieci giorni in cui sono stati coinvolti molti giovani, tra cui due ragazzi di 13 e 15 anni a Madonna Alta investiti mentre attraversavano sulle strisce pedonali".

Da qui il richiamo: "È necessario ribadire come il contesto delle strade cittadine sia troppo insicuro e pericoloso, in particolare per chi si muove a piedi o in bici. C’è veramente troppa disattenzione e troppa sufficienza mentre si guida, a cui si aggiunge spesso una velocità eccessiva non adatta al contesto. Situazioni di insicurezza stradale si verificano quotidianamente in città, e non si tratta di semplici fatalità, ma la conseguenza di spazi urbani e stradali insicuri, concepiti quasi solo in funzione del traffico motorizzato o di comportamenti pericolosi non adeguatamente controllati e sanzionati: manca la continuità dei marciapiedi, che spesso si interrompono o sono occupati dalla sosta selvaggia delle automobili; attraversare la strada è spesso un pericolo per vari motivi (automobilisti che non si fermano, strisce pedonali quasi invisibili, ecc). Tante situazioni in cui bisognerebbe agire con urgenza per ridare la possibilità alle persone di vivere la città e di non morire per strada".

“Proprio la sera prima l’incidente avevamo dato vita ad un flash mob di fronte alla Prefettura – commenta Paolo Festi, presidente FIAB Perugia Pedala – Per l’occasione sono stati esposti dei cartelli che riportavano alcune delle velocità registrate su alcune strade urbane: 84 km/h in via dei Filosofi, 79 km/h in via Fasani (continuo della strada dove accaduto l’investimento di Pierluigi), fino ai 104 km/h in Strada della Colombella, dove pure qualche settimana fa ha perso la vita un motociclista. Sono anni che denunciamo questa situazione, purtroppo inascoltati: questa tragedia è l’ennesima, inaccettabile, ed è una tragedia fin troppo annunciata".