LUCA FIORUCCI
Cronaca

"Sei diventato cristiano". E si scatena il pestaggio

Pesanti condanne per tre tunisini che avevano aggredito e rapinato un connazionale a Ponte San Giovanni. "Confermato il movente religioso".

La Polizia era intervenuta a Ponte San Giovanni

La Polizia era intervenuta a Ponte San Giovanni

Calci e pugni all’infedele che voleva convertirsi al cristianesimo. Sono stati condannati i tre cittadini tunisini arrestati dagli agenti della questura di Perugia e della Direzione centrale polizia di prevenzione perché ritenuti responsabili di aver aggredito un loro connazionale per ragioni di natura religiosa. Uno dei tre imputati è stato condannato a tre anni e due mesi di reclusione e al pagamento di 800 euro di multa, per gli altri due la condanna è stata di 4 anni e due mesi e 1.200 euro di multa ciascuno. I tre, a pena espiata, dovranno lasciare l’Italia. I protagonisti erano stati raggiunti da una misura di custodia cautelare in seguito alle denunce sporte dalla vittima, un 28enne regolare in Italia che nel novembre 2024, secondo la sua denuncia, era stato pestato in strada, a Ponte San Giovanni. I tre, dopo averlo avvicinato e accusato di "frequentare la chiesa dei cristiani", lo avrebbero minacciato e preso a calci e pugni, strappandogli poi la catenina che portava al collo. Dopo aver ricevuto vari colpi, il 28enne era riuscito ad allontanarsi.

Al pronto soccorso, dove era andato subito dopo, gli erano state diagnosticate la frattura di una vertebra e lesioni varie guaribili in 30 giorni. Nei giorni successivi al primo episodio violento, mentre il giovane era in un bar, sempre a Ponte San Giovanni, aveva incontrato uno dei tre presunti aggressori. Un incontro che aveva assunto, secondo quanto ricostruito, subito assunto dei toni piuttosto accesi. Infatti, il ragazzo sarebbe stato non troppo gentilmente invitato a ritirare la denuncia che aveva sporto dopo l’aggressione subita, ma anche a smetterla di frequentare la chiesa cattolica, in particolare la parrocchia nella cui comunità, secondo quanto era stato poi accertato, il 28enne aveva iniziato un cammino di conversione. Il giovane, secondo quanto poi lo stesso aveva raccontato alla polizia, era riuscito ad allontanarsi prima che la situazione potesse degenerare e a chiedere l’intervento della polizia. Dalle successive indagini, era emersa, secondo l’accusa, la conferma del movente discriminatorio.