"È incredibile che la Commissione Via-Vas, quella che ha il compito di valutare l’impatto ambientale di infrastrutture strategiche come strade, ponti e impianti, sia utilizzata come compensazione per esponenti politici della destra rimasti senza ruolo istituzionale. Lascia ancora più allibiti la nomina di Margherita Scoccia, ex-candidata sindaca della destra a Perugia, proprio perché attualmente ricopre ancora il ruolo di consigliere comunale e capo dell’opposizione". E’ quanto afferma la deputata di Alleanza Verdi e sinistra, la folignate Elisabetta Piccolotti, che fa diventare un caso politico la nomina dell’ex assessore all’Urbanistica (che è un architetto, ndr). "Il Ministro Pichetto Fratin non sa che questa triste pratica, che consiste nel ricompensare i politici perdenti con incarichi tecnici ben pagati, finisce per devastare la credibilità agli occhi dei cittadini di ogni provvedimento della commissione? - chiede Piccolotti - Come possiamo credere che Margherita Scoccia possa fare in futuro valutazioni tecniche oggettive se è stata nominata in questo modo e se, essendo una consigliera comunale in carica, deve far prevale l’interesse della sua coalizione e del suo partito? Chiediamo a questo punto – conclude la deputata di Avs - che la Scoccia rinunci almeno ad uno dei suoi due incarichi, dimettendosi o dalla Commissione Via-Vas o dal Consiglio comunale di Perugia". Da questa commissione passa un’importante opera dell’Umbria, la Tre Valli, tra quelle che hanno maggiore impellenza. Ma da qui passano opere ben più strategiche per il paese, quantomeno le più discusse come il treno ad alta velocità Torino Lione (Tav) o il ponte sullo stretto di Messina.
A rincarare la dose ci pensano Tommaso Bori e Sarah Bistocchi, candidati alle regionali con il Pd. "Commissioni ed enti governativi piegati a logiche di partito per piazzare fedelissimi e trombati dalle elezioni e quindi dal giudizio popolare – hanno detto all’indomani della nomina di Scoccia -. Così anche la candidata sindaca della destra a Perugia, sconfitta dalle urne, viene riciclata dalla Commissione ‘del ministero dell’Ambiente come se niente fosse. Una nomina inopportuna, pur basata, evidentemente, su titoli professionali, che ha fatto storcere il naso a più di qualcuno, con tanto di interrogazione parlamentare. Non riuscendo a farsi candidare in Consiglio regionale, dunque, la candidata Scoccia punta a trovare qualche diversivo, per non vedere il risultato che i perugini le hanno attribuito, ovvero quello di vigilanza e controllo, attraverso i voti di minoranza".