"Senza contromisure le differenze aumenteranno"

Il professor Stracci di Perugia evidenzia il divario di cure e prevenzione tra classi sociali, con impatto sui tassi di mortalità. L'importanza dell'istruzione e delle risorse economiche emerge come determinante. La situazione in Umbria mostra un cambiamento negativo. L'anzianità della popolazione aumenta la pressione sul sistema sanitario. Stracci sottolinea la necessità di promuovere stili di vita più sani.

"Senza contromisure le differenze aumenteranno"

"Senza contromisure le differenze aumenteranno"

"Più il sistema sanitario continuerà a indirizzarsi verso il privato e le tutele assicurative, più il divario in cure e prevenzione – e di conseguenza i decessi tra le diverse classi sociali – tenderà a divaricarsi". Il professor Fabrizio Stracci, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva all’Università di Perugia, analizza i dati pubblicati dall’Istat sulle differenze dei tassi di mortalità. "Chi controlla di più la salute, chi si ciba si alimenti sani e comunque meno scadenti, oppure chi conosce gli stili di vita salutari, ha un tasso di mortalità inferiore – spiega Stracci –. E di questo certamente ne capisce di più l’importanza chi ha un titolo di studio superiore, poiché in generale tende ad informarsi di più e ad avere maggiori risorse economiche. Quello che si crea è dunque un divario bruttissimo che con queste premesse non potrà che peggiorare. Quello che noto – continua - è che nel tempo le cose stanno cambiando anche qui in Umbria, dove le differenze economiche non erano così accentuate e la regione è piuttosto piccola: nel tempo erano state investite risorse su questi aspetti, ma ora la situazione è cambiata. Sono temi in cui rischiamo di dire cose banali "- continua – , ma i dati parlano chiaro. E aggiungo che siccome siamo una terra con elevato numero di anziani, dovremmo lavorare per ridurre sempre di più il rischio che si ammalino, altrimenti contribuiranno a sovraccaricare un sistema sanitario pubblico che soffre già moltissimo. Quando gli anziani erano pochi la situazione era differente, ma adesso che sono la maggior parte, non ci sono risorse per tutti, c’è poco da fare La risposta – conclude Stracci – sarebbe quella di favorire stili di vita più salutari possibili, cosa che non stiamo facendo...".

M.N.