REDAZIONE UMBRIA

Senza tetto, il Comune potenzia il servizio

L’ostello di via del Favarone accoglie 25 bisognosi. A disposizione altri venti posti letto nello stabile di via della Pallotta

Anche se le temperature invernali non sono ancora andate sotto lo zero, si è messa in moto con largo anticipo la macchina comunale dell’assistenza ai senza fissa dimora. Anzi, quest’anno, il welfare municipale ha potenziato il lavoro di rete e ampliato l’offerta per quanti hanno bisogno di un pasto caldo e di un ricovero dove passare la notte. "Il Comune – spiega l’assessore Edi Cicchi - gestisce il servizio interfacciandosi con la Caritas e con altre strutture benefiche. Agiamo su più fronti: offriamo duemila pasti al mese, somministrati in via Imbriani alla mensa della Caritas, al Centro Bassa Soglia in via del Giochetto o a domicilio. Quanto agli ostelli notturni, la struttura di via del Favarone ha a disposizione 25 posti letto (tutti al completo). L’immobile, più grande rispetto a quello di via Romana, che è stato chiuso, dispone di docce, armadietti e di un’area comune dove si può fare colazione e cenare". L’ostello ospita persone che hanno meno di niente, giusto uno zaino con una maglietta di ricambio e un paio di jeans. A volte neanche quello. Stranieri di varie nazionalità, ma anche italiani. Oltre alla povertà si portano dietro vari disagi, compresa la dipendenza da alcol e droga. Ad accoglierli, a seconda dei turni, gli operatori della cooperativa Borgo Rete, che gestiscono il servizio nell’ambito del welfare comunale.

Ma c’è anche chi si ritrova senza un tetto sopra la testa a causa di uno sfratto o di una morosità incolpevole. In questo caso il Comune mette a disposizione altri 20 posti di pronta accoglienza in uno stabile di via della Pallotta. "Chi si rivolge a questo servizio - chiarisce Cicchi - non ha problematiche legate alle dipendenze. Si tratta di persone che possono aver perso il lavoro e che versano in una situazione di indigenza per cause che non dipendono da loro. In questo caso potrebbe scattare anche la presa in carico da parte dei nostri servizi e l’inserimento in un percorso più articolato, che va oltre l’accoglienza".

A raccontare la povertà e la solitudine anche i numeri della Caritas. L’ultimo Rapporto riferisce che i fruitori delle mense Caritas, nella diocesi di Perugia-Città della Pieve, sono oltre 200, mentre le famiglie che si recano negli Empori della solidarietà superano le 1.800.

Le famiglie complessivamente aiutate superano le 3.500, con circa 12 mila persone accompagnate, tra chi viene in maniera regolare e vive una situazione di povertà ormai cronica, o persone che comunque sono venute anche una o due volte a chiedere aiuto.

Silvia Angelici