“Agevolazioni per gli atenei utilizzate a fini commerciali”. Sequestro Unicusano, le motivazioni della Cassazione

La lunga inchiesta che vede indagato Stefano Bandecchi e che ha portato al sequestro di oltre 20 milioni di euro

Terni, 2 aprile 2024 – Dopo cinque mesi la Corte di Cassazione conclude la lunga battaglia tra l’università Niccolò Cusano e la procura di Roma sul destino degli oltre 20 milioni di euro sequestrati nel febbraio 2023 al termine dell’inchiesta della guardia di Finanza che vede indagato Stefano Bandecchi, fondatore dell’ateneo telematico e attuale sindaco di Terni, con l’accusa di dichiarazione infedele.

Dopo la bocciatura lo scorso mese di ottobre al ricorso contro il sequestro disposto dalla Procura di Roma e confermato dal Riesame, la Cassazione ha depositato il 10 marzo scorso le motivazioni con le ha quali ha confermato quanto stabilito dagli inquirenti a proposito della presunta elusione di tasse da parte dell’Università che avrebbe approfittato dello status fiscale agevolato per gli atenei applicandolo anche alle società commerciali. Tra cui la Ternana Calcio

Sono ventitré le pagine con cui viene sotterrato il ricorso contro il sequestro degli oltre 20 milioni di euro e nelle quali in particolari i supremi giudici riconoscono che UniCusano “ha immesso capitali e partecipato a società di natura squisitamente commerciale riconducibili a Bandecchi che nulla hanno a che vedere con l’attività di istruzione universitaria”.

"Dal 2016 al 2020 Unicusano - prosegue la Cassazione - ha investito le risorse derivanti dall’attività istituzionale in società che gestiscono esercizi commerciali, nell’attività di ricerca e sviluppo nel campo delle scienze naturali e dell’ingegneria, impegnate nell’attività di mediazione immobiliare, affitto di azienda e locazioni immobiliari, nell’attività di commercio all’ingrosso di profumi e cosmetici e di trasporto aereo non di linea".

Secondo i difensori di Bandecchi, tuttavia, neanche la Cassazione ha provato che nell'ambito della galassia Unicusano la parte commerciale fosse "in concreto prevalente" rispetto a quella istituzionale: "In applicazione di questo principio, commentano gli avvocati Ennio Amodio e Filippo Morlacchini, ogni eventuale giudizio di merito non potrà che essere favorevole per l’Università". A quattordici mesi dal blitz di febbraio e scaduti i termini, l'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore di Roma Gianfranco Gallo si avvia ora verso la definizione e già nelle prossime settimane potrebbe arrivare alla chiusura indagini. Che significherà richiesta di processo o di archiviazione per Bandecchi e gli altri due indagati, .