PERUGIA – Basta kebab sull’acropoli. Lo dice chiaro e tondo il presidente di Confcommercio-Perugia, Sergio Mercuri (foto), che durante un’audizione in Comune sul nuovo regolamento commerciale ha detto di essere "contrario. Abbiamo una città da proteggere innalzando la qualità". Tutto nasce da una proposta di Fratelli d’Italia di cui si è discusso in Commissione Urbanistica a Palazzo dei Priori in cui si chiede un impegno preciso alla Giunta comunale "a valutare la modifica e l’adeguamento del Regolamento del commercio su aree pubbliche e di quello per la concessione in uso dei beni demaniali siti nel centro storico destinati ad attività commerciali, artigianali e produttive". "Tale richiesta – spiega il consigliere di FdI, Fotinì Giustozzi –, nasce dalla necessità di rimodulazione dell’offerta economica della città ponendo in una maggiore rilevanza la garanzia della sicurezza, del patrimonio culturale e la riqualificazione della rete commerciale stessa". Insomma, i problemi che si manifestano con la mala-movida possono essere attenuati anche con regole più stringenti. "È necessario lavorare in stretta sinergia con la Sovrintendenza, le associazioni di categoria e la Regione – aggiunge Giustozzi – per adottare criteri chiari con cui il Comune possa definire aree di particolare attenzione, come Fontivegge, in cui ammettere solo quelle tipologie merceologiche che non contrastino con il tessuto sociale ed economico, al fine di eludere fenomeni di disordine pubblico". "Possiamo certo intervenire per la tutela del centro storico, e fare una programmazione che limiti le tipologie di esercizi che si possono aprire per questioni di decoro – sostiene il dirigente comunale Roberto Ciccarelli -. Ciò, ovviamente, non eviterebbe problemi di ordine pubblico all’una di notte. Per Fontivegge la situazione è diversa: si verificano episodi in prossimità di negozi etnici e di alcolici. Quando arriveranno le disposizioni regionali attuative, potranno essere introdotte limitazioni per questi negozi".
Michele Nucci