Stava tornando a Magione dal figlio di sei anni. Ma l’auto, in un maledetto martedì di novembre, è finita contro un’altra macchina. E Najat, 30 compiuti da poco, a casa non è più arrivata. Stiven non era neanche maggiorenne. Frequentava il quarto anno all’Istituto Rosselli-Rasetti. Era in scooter con un amico quando è finito a terra a Castiglione del Lago. Giovanni aveva appena 18 anni. Amava lo sport, era arbitro di basket. Rientrava dai genitori a Torgiano dopo una gara ma è stato sbalzato dalla moto a pochi metri da loro. I sogni di Walter e Ilaria invece si sono infranti venerdì sera lungo la Flaminia. Nomi, storie, vite spezzate sulla strada. Madri, figli, nonne che non torneranno più dai loro cari. È l’ora di dire basta.
Troppi fiori sono stati deposti lungo le nostre strade. Troppi giovani, genitori, fratelli e nonni non sono più tornati a casa. L’Umbria sta pagando un prezzo altissimo. Le vittime di incidenti dall’inizio dell’anno sono già salite a 55. Ogni mese muoiono 5 persone in auto o sulla moto. Tre ragazzi hanno perso la vita in quest’ultima settimana. La vera emergenza, per usare le parole del presidente Aci Ruggero Campi, «è la cultura della sicurezza stradale». Una strage senza fine che chiama tutti a un esame di coscienza. A cominciare dalle Istituzioni. Comuni, Regione, Provincia ed enti gestori hanno il compito di curare - subito e nel miglior modo possibile - i collegamenti. È necessaria una mappatura puntuale dei punti più pericolosi del Cuore Verde. Studiare la statistica dei singoli casi e intervenire dove il rischio è più alto. Non è solo un problema etico, è un obbligo di legge. Bene ha fatto la Giunta Ferdinandi a investire sulle strade di Perugia, tra le prime cose del nuovo mandato. Ma c’è tanto ancora da fare.
Manutenzione, controllo e monitoraggio delle infrastrutture: a tutto questo si deve affiancare il comportamento corretto al volante. È anche una questione di formazione e di coscienza degli automobilisti. Perché i dati Istat che abbiamo riportato su queste colonne sono tanto chiari quanto paurosi: guida distratta, velocità troppo elevata e mancato rispetto dei segnali sono le prime cause di incidente. E dobbiamo dire basta. Insieme. Basta distrazioni. Basta con l’uso del cellulare, basta alcol e droghe. Telefonare, chattare o riprendersi mentre si è al volante sono comportamenti azzardati. Evitiamoli. Guidare è un atto di responsabilità e di rispetto delle regole. Non un optional, ma un dovere. Tutti abbiamo il diritto di viaggiare sicuri. E di tornare a casa.