Shopping col freno a mano: "I saldi hanno perso appeal. Offerte tutto l’anno e online"

A poco più di un mese dall’inizio delle svendite estive con tagli fino al 50%, il bilancio è in rosso. Federmode: "Non sono più un evento eccezionale. La concorrenza sleale dell’e-commerce" .

Shopping col freno a mano: "I saldi hanno perso appeal. Offerte tutto l’anno e online"

Le vetrine dei negozi parlano chiaro: ormai si taglia fino al 50%

A poco più di un mese dall’inizio dei saldi estivi il piatto piange e il bilancio è tutt’altro che positivo. I ribassi ormai sono superiori quasi ovunque al 50% e in certi casi si taglia anche del 70%, dei saldi estivi, ma salvo qualche eccezione, non sembra esserci un’inversione di tendenza rispetto alla stagione invernale. Per Federmoda-Confcommercio, infatti, il calo rispetto all’anno scorso in Umbria è del 15 %, peggio del dato nazionale che si ferma all’8%. Più debole anche l’apporto dei turisti, che sembra orientato più alle offerte gastronomiche che allo shopping a prezzi scontati.

"La categoria - ribadisce il presidente di Federmoda Carlo Petrini – ha chiesto più volte di spostare la data dei saldi, misura che oggi si ritiene comunque non risolutiva". Quali le cause di questa perdita di appeal delle svendite di fine stagione? "I saldi - va avanti Petrini – non attraggono più perché non sono più un evento eccezionale, visto che le offerte ci sono ormai tutto l’anno. Capitolo a parte il canale dell’e-commerce, che in molti casi fa concorrenza sleale ai negozi fisici". Secondo Confcommercio servirebbero infatti nuove regole per l’online, e una discplina più stringente come il far pagare le spese di spedizione e i resi. La categoria a più riprese ha sollecitato politiche di controllo sugli sconti che, ad esempio, dilagano incontrastati sul web.

Va detto che la cosiddetta Direttiva “Omnibus“ a carattere europeo è sulla buona strada. Per l’organizzazione, infatti, le novità introdotte dal Decreto legislativo numero 26 del 7 marzo 2023 – che recepisce la Direttiva in vigore dallo scorso aprile (dal primo luglio per la parte relativa alla riduzione di prezzi) - affrontano il tema della riduzione dei prezzi, delle pratiche commerciali sleali e della clausole vessatorie, e prevedono anche il rafforzamento delle sanzioni. Ma soprattutto equipara le regole a cui devono adeguarsi i negozi fisici e l’online.

"Per gli esercizi di vicinato ci sono poche variazioni rispetto al passato: chi ha sempre seguito le regole - osserva Confcommercio – non avrà grandi conseguenze. Mentre per ecommerce e siti inizia una nuova era: il nuovo Codice del Consumo introduce per la prima volta definizioni e regolamentazioni su mercato e interfaccia online, su servizi e contenuti digitali, sulla ricerca e sulle recensioni social. Significa ad esempio un adeguamento dei gestionali e delle schede prodotto, ma anche trasparenza sui prezzi e interventi sugli algoritmi".

Silvia Angelici