
‘Trasformare’ le discoteche e le sale da ballo in ‘hub’ per vaccinare i giovani. È questa l’ipotesi che sta prendendo piede dopo la richiesta del Silb (Sindacato italiano locali da ballo) al generale Figliuolo che l’ha trasmessa al Cts per la valutazione di fattibilità. Le imprese del mondo della notte sono in fermento per poter riaprire dopo oltre un anno di stop e in mancanza di un data certa che stenta ancora ad arrivare. "La situazione è in continua evoluzione – sottolinea Enzo Muscinelli presidente del Silb Umbria – sarebbe comunque un modo per avvicinare i giovani ai vaccini. Un conto è andare in un ambulatorio e un altro è in discoteca, sicuramente cambierebbe l’approccio dei ragazzi. A livello locale – continua - c’è massima disponibilità da parte nostra. Mesi fa già proponemmo la possibilità di aprire i locali per la vaccinazione di massa ed accelerare così la campagna, ma poi non ce ne fu più bisogno". L’ultimo biglietto nei locali al chiuso è stato staccato il 29 febbraio 2020, ed ora gli operatori del settore chiedono di riaprire.
"Ai matrimoni ora è concesso ballare, mentre i locali che hanno la licenza di pubblico spettacolo rimangono ancora chiusi. Mi sembra un discorso iniquo - evidenzia - come sindacato stiamo cercando di stilare un protocollo a livello nazionale per sollecitare l’apertura dei locali all’aperto e tornare a lavorare". Ad iniziare dal ‘green pass’, e che, sulla scorta di quanto avverrà per la partecipazione ai matrimoni, potrebbe rappresentare uno strumento prodromico per la partecipazione agli eventi in disco. Fa ripartire il settore il prima possibile è necessario, puntualizza Alessandro Minuti, organizzatore di eventi al ‘Sualzo Beach’, il lido a Passignano che propone anche serate disco in estate. "Hanno tenuto i locali chiusi per poi far riversare fiumi di gente nelle piazze dei centri storici, con tutte le conseguenze del caso. Al contrario nei locali notturni la massa si disperde e la vigilanza controlla in base alla capienza. Mi auguro che ci facciano ripartire al più presto e diano indicazioni". E il green pass? È un’ottima soluzione per i grandi eventi – spiega Minuti - ma se parliamo di discoteche, con una clientela molto giovane che magari non ha ancora avuto accesso al vaccino, programmare un tampone per partecipare ad una serata inizia a diventare impegnativo". "Riaprire i locali per noi è vitale, intanto ci stiamo preparando per i primi di luglio anche se siamo in attesa dell’ufficialità" – spiega Antonio Capecchi, titolare del ‘Ciao Ciao’ al Trasimeno – "Le capienze saranno ridotte e non sarà facile far fronte alle spese ma siamo fiduciosi".
Valentina Scarponi